9 MAGGIO 1978 DOPO 40 ANNI UNA MORTE ANCORA SENZA VERITÀ

Erano le 13.30 quando il cadavere del Presidente, Aldo Moro fu trovato adagiato nel portabagagli di una Renault 4 rossa, parcheggiata contromano in via Caetani.
Lo avevano trucidato con una raffica al cuore; quando lo hanno trovato rannicchiato con la testa contro la ruota di scorta, la mano sinistra sul petto era insanguinata.
Il luogo scelto per restituire il corpo senza vita dello statista di Maglie non fu casuale: via Michelangelo Caetani a Roma, si trova a pochissima distanza da piazza del Gesù, dove c'era il quartier generale della Democrazia Cristiana e da via delle Botteghe Oscure, sede del Partito Comunista Italiano.
In quel momento si erano conclusi nel peggiore dei modi i cinquantacinque giorni di sequestro, iniziati con la strage di via Fani, che aveva dato il via ad uno dei periodi più bui e ancora oggi oscuri, della storia italiana.
La famiglia chiese che fosse pienamente rispettata dalle autorità dello Stato e di partito la precisa volontà di Aldo Moro e cioè che non vi fosse nessuna manifestazione pubblica o cerimonia o discorso, nessun lutto nazionale, né funerali di Stato o medaglia alla memoria, chiedeva solo silenzio, lasciando alla storia il giudizi su ciò che era accaduto in quella stagione.
Nel piangere un uomo che ha dato tanto al nostro paese e lo ha fatto con una generosità, uno stile, una sobrietà, un senso delle Istituzioni ed una levatura umana e morale che si fatica ad immaginare ai giorni nostri, dobbiamo prendere atto che molti sono ancora i lati oscuri di quella vicenda. 

Nel ricordarlo per chi fosse interessato si allegano :
due raccolte di interventi di Aldo Moro 

ed inoltre per chi è interessato al tema erano già state approvate, e sono consultabili, le   Relazioni   della  Commissione parlamentare di
inchiesta,  sul rapimento e sulla morte
di Aldo Moro con ciò che sappiamo allo stato sulla vicenda.


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