ASTI – CUNEO SPERIAMO CHE LE PAROLE POSSANO LASCIARE IL PASSO ALLE OPERE

Via libera del Cipe all’Asti-Cuneo. Verrebbe da dire speriamo veramente che sia l’ultima volta che ne parliamo e che poi possiamo vederla in realizzazione nel giro di poche settimane di poterla utilizzare nel giro di un paio d’anni o poco più.

Dopo che  nella seduta del 30 gennaio 2020, l’ART (Autorità di regolazione dei trasporti) aveva espresso il previsto parere sulla “revisione del rapporto concessorio dell’autostrada A4 – SATAP S.p.A. e A33 - Società di Progetto Autostrada Asti - Cuneo p.A.”, il CIPE (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica) ha dato parere favorevole allo schema di finanziamento per il completamento dell’autostrada Asti -Cuneo.

Tutti ricorderanno il primo agosto 2019 c’era stata la famosa “presa d’atto”che di fatto rimandava tutto ad una nuova verifica della Commissione UE e quindi alle famose “calende greche”, in quanto vi si affermava che “Visto il parere ART n. 7 del 23 luglio 2019 che, prendendo atto della segnalata interlocuzione con la direzione generale competente della Commissione Europea, con la quale dovrà essere preventivamente condiviso il nuovo scenario di riferimento anche sotto il profilo della disciplina della concorrenza, precisa che:
2. il nuovo scenario dovrà essere preventivamente condiviso con la competente direzione generale della commissione europea. 
3. evidenzia accentuate criticità in ragione del considerevole aumento del valore di subentro a circa 980 milioni di euro per A4 nella proposta inoltrata dal MIT all’ART.”

Avevo già scritto perché questa era una scelta scellerata, purtroppo fatta. 

Il CIPE ha espresso nella giornata di ieri il parere favorevole sul nuovo schema di finanziamento per il completamento dell’autostrada Asti –Cuneo, che in parole semplici, alla luce di quanto già successo e cioè :

- La proposta Del Rio approvata dalla Commissione Europea nell’aprile del 2018 prevedeva che le concessioni della TO-MI (A4) scadenza 2026 e della AT-CN (A33) scadenza 2045, fossero allineate e rinnovate insieme con scadenza 2030. La concessionaria avrebbe ricavato dalla proroga della TO-MI le risorse per finanziare il completamento della AT-CN;

- La proposta Toninelli  dell'agosto 2019 che, come si è visto sopra nella delibera di "presa d'atto" CIPE, dichiarava “non più attuale” la precedente, e prevedeva che le risorse non provenissero più dalla proroga della concessione, ma dal diritto di subentro della TO-MI aumentandone l'importo di circa 350 milioni. La soluzione aveva evidenziato grossi limiti, peraltro evidenziati dal Parere ART n.7 del 2019, e che portavano appunto alla “presa d’atto”, di fatto rinviando tutto a Bruxelles, e cioè, non unificava più le concessioni, alzava troppo il diritto di subentro della sola TO-MI rendendola difficilmente contendibile, e garantiva redditività ritenute eccessive (9,23%) dalla stessa ART;

autorizza la nuova soluzione dopo Parere ART n. 2 del 2020, che dovrebbe ridurre in termini assoluti il valore complessivo dei subentri sulle due tratte di circa 200 milioni, unificare le concessioni a partire dal 2032, facendo una unica gara nel 2025 che riguarderà la TO-MI dal 2027 e la AT-CN dal 2032, e ridurre la redditività degli investimenti entro i parametri previsti

Voglio sperare vivamente che il nuovo schema di finanziamento porti a risparmino le citate risorse pubbliche, anche perché il sistema economico del SudPiemonte nel frattempo, da quando si sarebbe potuto partire (2018) ad oggi, ha speso in maggiori costi almeno un paio di centinaia di milioni di euro.

Ma, ripeto, a questo punto, l’importante è che i lavori riprendano al più presto. 

In allegato il parere  ART agosto 2019, parere ART 2020, esito CIPE  del 2019 e Parere CIPE  in G.U. 2019


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