Contenimento del cinghiale e gestione faunistica: nuove norme per una migliore gestione sul territor

La Giunta Regionale ha varato questa mattina una serie di provvedimenti relativi alla gestione faunistico-venatoria e in particolare al contenimento della presenza dei cinghiali sul territorio.
“ Abbiamo cercato, anche quest’anno – spiega l’Assessore all’Agricoltura, tutela della fauna e della flora Mino Taricco – di lavorare per l’equilibrio tra istanze differenti e non sempre facilmente compatibili, anche attraverso la concertazione con tutte le parti interessate: la salvaguardia della fauna e dell’ambiente, il legittimo diritto di caccia, ma anche la tutela delle attività agricole dai danni provocati da alcune specie. In particolare, siamo consapevoli delle problematiche connesse alla crescente diffusione del cinghiale – prosegue l’Assessore – dovuta a un complesso di cause ambientali ed antropiche tra cui le modificazioni in atto nella vegetazione e nelle aree incolte o “sporche” che favoriscono la proliferazione, la contaminazione del cinghiale con altre specie, i cambiamenti climatici, ma anche una non sufficiente efficacia delle azioni di controllo da parte dei soggetti preposti. Mi auguro che le deliberazioni che abbiamo assunto possano contribuire a contenere progressivamente il fenomeno, a risarcire interamente i danni agli aventi diritto e a coordinare meglio gli interventi sul territorio .”

In sintesi, le principali delibere approvate dalla Giunta, in riferimento alla legge regionale 70/1996 e alla legge regionale 9/2000.

Gestione e regolamentazione del prelievo venatorio del cinghiale.
Vengono conferiti alle Province poteri amministrativi più ampi e incisivi, con compiti di coordinamento e possibilità di intervento negli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e nei CA (Comprensori Alpini), qualora i prelievi durante la stagione di caccia si rivelino insufficienti. A questo proposito, la prossima stagione venatoria servirà per effettuare un monitoraggio puntuale della situazione sul territorio e permetterà un eventuale adeguamento delle misure previste a partire dal 2009.
In particolare, saranno introdotte nuove disposizioni per verificare il prelievo venatorio del cinghiale, soprattutto per monitorare lo “ sforzo di caccia ”, ovvero l’accertamento dei prelievi effettivi realizzati, attraverso registri di caccia e contrassegni obbligatori sui capi abbattuti.
Inoltre , sarà prevista la possibilità, per i Comitati di Gestione di ATC e CA, di richiedere una quota integrativa ad ogni cacciatore per accedere alla caccia al cinghiale, somme che saranno utilizzate per l’indennizzo dei danni alle produzioni agricole provocati dai cinghiali stessi.

Risarcimento danni alle colture agricole causati da fauna selvatica.
Tutti i risarcimenti pendenti per danni causati da fauna selvatica fino al 31/12/2007 sono in fase di pagamento , grazie a un contributo regionale di 2,4 milioni di euro , comprensivo delle compensazioni per il 2007 e del riparto per il 2008; e d’ora in avanti i trasferimenti di risorse regionali agli ATC e CA, destinati all’indennizzo dei danni, saranno vincolati alla liquidazione di tutti gli indennizzi dell’anno precedente. In caso di necessità, gli stessi ATC e CA integreranno con risorse proprie i fondi regionali, in un sistema che mira a una maggiore responsabilizzazione delle strutture territoriali.
I danni causati da specie non venabili (scoiattolo rosso, scoiattolo grigio, ghiro e nutria), per le quali non è possibile intervenire con piani di prelievo e contenimento, saranno computati e indennizzati a parte.

Risarcimento danni per incidenti stradali causati da fauna selvatica.
A partire da fine 2007, la competenza per la raccolta delle domande, l’istruttoria e l’erogazione dei contributi è stata trasferita alle Province : è già operativo un fondo di solidarietà, che consente la liquidazione un contributo sui costi degli incidenti stradali occorsi dopo il 1 dicembre 2007, purchè inconfutabilmente causati da animali selvatici (attraverso la certificazione di un pubblico ufficiale e/o il ritrovamento dell’animale stesso). E’ stato recentemente approvato il regolamento attuativo e sono già state trasferite le risorse alle Province, che nei prossimi mesi potranno intervenire: per il periodo che va da dicembre 2007 all’intero 2008 si tratta di poco meno di 1,2 milioni di euro .

Regolamentazione allevamenti di cinghiali.
La misura mira a impedire la creazione di nuovi allevamenti di cinghiali sul territorio regionale, sospendendo le relative autorizzazioni fino alla fine del 2010. Inoltre verrà attuata una stringente vigilanza sulle strutture esistenti, sul numero di animali presenti e sulle norme riguardanti l’obbligo di registrazione e marcatura degli esemplari, per evitare una ulteriore proliferazione della specie.

Coordinamento attività di gestione del cinghiale nelle Aree Protette (Parchi).
Per ottimizzare le azioni di contenimento della specie all’interno e all’esterno delle Aree Protette, è istituito un tavolo operativo per ogni provincia, sotto il coordinamento della stessa amministrazione provinciale, per coordinare al meglio le azioni di controllo numerico e la gestione della specie.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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