DISCORSO INAUGURALE DI MATTEO RENZI PER IL SEMESTRE DI PRESIDENZA EUROPEO

Mercoledì 2 luglio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha pronunciato al Parlamento Europeo di Strasburgo il discorso inaugurale per il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea: un discorso durato circa venti minuti, appassionato e deciso, durante il quale il Premier italiano ha voluto parlare a braccio, senza seguire una traccia scritta.


Tre i punti centrali del discorso di Renzi: prima di tutto, la sfida principale dell’intero semestre italiano sarà rappresentata dal tentativo di ritrovare l’identità comune dell’Europa, senza ignorare la questione finanziaria ed economica ma non riducendo, tuttavia, il semestre di presidenza a una semplice compilazione di appuntamenti.


In secondo luogo, lo sforzo del nostro Paese, e del suo attuale Governo, finalizzato a mettere in atto un processo di riforme e cambiamenti strutturali: un’Italia che dunque non si presenta all’Europa avanzando richieste e lamentele ma, al contrario, rispettando le regole.


Infine, e collegato a questo secondo tema, il riferimento al patto di stabilità e crescita, che, nelle stesse parole del Presidente del Consiglio, dovrà necessariamente tornare a dare attenzione non soltanto alla stabilità ma anche alla crescita economica, senza la quale l’Europa non potrà avere alcun futuro.


Più nei dettagli, sono stati molti gli argomenti di discussione che Renzi ha indicato come fondamentali: la realizzazione della cosiddetta “Smart Europe” e la semplificazione delle Istituzioni, l’Ict (le tecnologie, cioè, dell’informazione e della comunicazione), il tema ambientale, l’attenzione verso il capitale umano e l’importanza del servizio civile europeo per la costruzione di un’identità comunitaria, soprattutto per quanto riguarda i giovani.


Di particolare interesse, poi, i temi dell’immigrazione e della politica estera, per i quali il


Premier ha domandato un rovesciamento di approccio in grado di far tornare l’Europa ad essere una reale “frontiera”: al centro dell’attenzione, i rapporti con l’Africa, con le recenti stragi di migranti nel Mediterraneo, quelli con il Medioriente, con il conflitto tra Israele e Palestina, e con l’Asia, sino alla questione dell’Ucraina.


Un’Italia, quella indicata dunque nelle linee generali di questo discorso inaugurale, che dà la propria disponibilità a partecipare al processo politico comunitario, con in mente un’idea precisa di Europa da realizzare e una serie di misure da adottare per farla tornare protagonista.


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