FRUIBILITA' DEI BENEFICI PREVIDENZIALI CONNESSI ALL'ESPOSIZIONE ALL'AMIANTO AI FINI DELLA PENSIONE
Oggi, in Senato, insieme ai miei colleghi Luciano d’Alfonso, Valeria Fedeli, Vincenzo D’Arienzo, Anna Rossomando, Francesco Giacobbe, Tatiana Rojc, Dario Stefano, Gianni Pittella, Mauro Laus, Paola Boldrini, Bruno Astorre, Alessandro Alfieri, Monica Cirinnà, Andrea Ferrazzi, Vanna Iori, Dario Parrini, Francesco Verducci e Assuntela Messina, ho sollecitato mediante un’interrogazione, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali affinché vengano date celermente risposte certe sia a quei lavoratori che hanno già maturato i requisiti per i benefici previdenziali entro il 30 Giugno sia a quelli che li matureranno entro il 31 Dicembre 2020.
Sono molteplici le conseguenze che ha comportato l’uso dell’amianto – materiale sfruttato soprattutto nel trentennio tra gli anni ’50 e ’90 nell’ambito di molteplici manufatti – e purtroppo allo stesso tempo sono centinaia i lavoratori che sono stati esposti, senza le dovute protezioni, a tale sostanza, e che nel corso del tempo hanno maturato i requisiti necessari al pensionamento grazie ai benefici previsti dalla Legge 257 del 1992 e seguenti.
Diverse sono state le leggi che si sono susseguite in tema di benefici connessi all’ esposizione all’amianto senza protezioni, a partire dalla Legge 27 Marzo 1992 n. 257 – che ha stabilito il divieto di estrazione, commercializzazione e produzione di amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche e del territorio, nonché ha definito le misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori esposti – e seguenti, fino al più recente art.1, comma 277, della Legge 28 Dicembre 2015 n. 208 cd Legge di Bilancio 2016. Quest’ultima ha permesso di estendere i destinatari dei benefici anche ai lavoratori che, in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro, siano approdati ad una gestione di previdenza diversa da quella dell’Inps e che non abbiano maturato il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico nel corso degli anni addietro, e ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno svolto operazioni di bonifica dall’amianto senza adeguati equipaggiamenti di protezione.
Ad oggi, sono ormai 260 i lavoratori che hanno già maturato i requisiti per i benefici al 30 giugno 2020, che necessitano di una norma urgente per rendere esigibile il loro diritto.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo integrale dell’interrogazione