INPS: ANCORA POCO CHIARA LA POSIZIONE IN TEMA DI LAVORATORI IN CONDIZIONE DI "FRAGILITA"'
La platea dei lavoratori in situazione di fragilità, per i quali è ipotizzabile una maggior suscettibilità all’infezione è molto variegata. Si parla di lavoratori che rientrano nella condizione di riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità secondo la Legge 104/92, ma anche di lavoratori in possesso di altre certificazioni, quali per esempio l’invalidità civile, rilasciata dai competenti organi medico-legali o ancora lavoratori che si trovano in condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita - i più numerosi. Soprattutto per questi ultimi la situazione è molto complessa e poco chiara.
Su tutto il territorio nazionale le differenti sedi INPS hanno cercato di dare risposte locali, purtroppo discordanti, ampliandone le differenze e anche le discriminazioni; per questo attraverso l’interrogazione in Senato avevamo fatto presente a titolo esemplificativo come l’Istituto di Previdenza Sociale di Bologna avesse individuato i “certificati di malattia in casi simili con il codice V07 – persone con necessità di isolamento, altri rischi potenziali di malattie e misure profilattiche” – soluzione però non condivisa dall’INPS nazionale con conseguente ricaduta negativa sui pazienti fragili che ne sono stati oggetto – con ogni probabilità per questi ultimi, assenza di riconoscimento dell’indennità di malattia.
Permane quindi l’assoluta necessità che da parte dell’INPS siano precisate e comunicate con chiarezza definitiva le procedure da attuare, cogliendo anche l’occasione per dare una continuità alla scadenza del 30 Aprile 2020 prevista dal DL 18/2020 convertito in Legge 27/2020.
E’ un passaggio importante per dare finalmente certezze alle migliaia di lavoratori in condizione di “fragilità”, e allo stesso tempo, dare riferimenti precisi ed univoci ai medici di medicina generale e alle stesse INPS provinciali, così come peraltro richiesto già da tempo dalla stessa Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e anche per questo ho voluto scrivere in questo momento, sollecitandoli sul problema, a Premier e ministri oltre all’Inps e ho voluto sollecitare la Presidente del Senato a farsene carico”.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo della Lettera aperta del Senatore Taricco al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al testo integrale dell’interrogazione presentata in Senato e al comma approvato in sede di conversione del DL 18 del 17 marzo 2020.
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