INPS: ANCORA POCO CHIARA LA POSIZIONE IN TEMA DI LAVORATORI IN CONDIZIONE DI "FRAGILITA"'

Con il chiarimento in merito alla figura delle “competenti autorità sanitarie” e al ruolo dei medici di assistenza primaria inserito all’articolo 26 in sede di conversione del DL 18/2020 relativamente alla certificazione per persone con disabilità o con fragilità, si era fatto un parziale passo avanti, ma la validità di quella norma è scaduta il 30 aprile.

Ho così voluto sollecitare il Presidente del Consiglio ed i Ministri competenti sia intervenendo in Aula al Senato sia mediante una lettera aperta, per chiedere chiarezza sulla posizione dell’INPS, su cosa succede dopo la scadenza del 30 Aprile 2020 prevista dal Decreto-Legge n. 18 del 17 Marzo 2020 convertito con Legge 24 Aprile 2020 n. 27, e soprattutto quale procedura debba essere utilizzata per i lavoratori in situazioni di fragilità, soprattutto per coloro (immunodepressi, situazioni all’esito di patologie oncologiche, ecc.) che non sono certificati Legge 104/92.

La platea dei lavoratori in situazione di fragilità, per i quali è ipotizzabile una maggior suscettibilità all’infezione è molto variegata. Si parla di lavoratori che rientrano nella condizione di riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità secondo la Legge 104/92, ma anche di lavoratori in possesso di altre certificazioni, quali per esempio l’invalidità civile, rilasciata dai competenti organi medico-legali o ancora lavoratori che si trovano in condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita - i più numerosi. Soprattutto per questi ultimi la situazione è molto complessa e poco chiara.

Su tutto il territorio nazionale le differenti sedi INPS hanno cercato di dare risposte locali, purtroppo discordanti, ampliandone le differenze e anche le discriminazioni; per questo attraverso l’interrogazione in Senato avevamo fatto presente a titolo esemplificativo come l’Istituto di Previdenza Sociale di Bologna avesse individuato i “certificati di malattia in casi simili con il codice V07 – persone con necessità di isolamento, altri rischi potenziali di malattie e misure profilattiche” – soluzione però non condivisa dall’INPS nazionale con conseguente ricaduta negativa sui pazienti fragili che ne sono stati oggetto – con ogni probabilità per questi ultimi, assenza di riconoscimento dell’indennità di malattia.

Permane quindi l’assoluta necessità che da parte dell’INPS siano precisate e comunicate con chiarezza definitiva le procedure da attuare, cogliendo anche l’occasione per dare una continuità alla scadenza del 30 Aprile 2020 prevista dal DL 18/2020 convertito in Legge 27/2020.

E’ un passaggio importante per dare finalmente certezze alle migliaia di lavoratori in condizione di “fragilità”, e allo stesso tempo, dare riferimenti precisi ed univoci ai medici di medicina generale e alle stesse INPS provinciali, così come peraltro richiesto già da tempo dalla stessa Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e anche per questo ho voluto scrivere in questo momento, sollecitandoli sul problema, a Premier e ministri oltre all’Inps e ho voluto sollecitare la Presidente del Senato a farsene carico”.


Per ulteriori approfondimenti si rimanda al testo della Lettera aperta del Senatore Taricco al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al testo integrale dell’interrogazione presentata in Senato e al comma approvato in sede di conversione del DL 18 del 17 marzo 2020.


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