Il Piano di tagli degli uffici postali porterà grossi disagi ai cittadini del cuneese.
Il piano di chiusure e di modifica di orario degli uffici postali, elaborato dalla direzione nazionale di Poste italiane, porterà con sé pesanti disagi per i cittadini del cuneese. Lo denuncia il consigliere regionale PD Mino Taricco, che ha presentato una interrogazione sul tema alla Giunta regionale. “Una presenza capillare degli uffici postali nei piccoli centri della nostra regione costituisce elemento fondamentale in quanto concorre a garantire alla popolazione, in particolare agli anziani ed alle fasce a più ridotta mobilità, i servizi essenziali, contribuendo così ad evitare lo spopolamento di ampie porzioni di territorio, in particolar modo delle zone montane”, scrive Taricco. ”Eppure nella sola provincia di Cuneo il piano di rimodulazione condurrà alla chiusura, a partire dal 6 agosto, di ben 14 uffici postali in 13 Comuni, tra i quali numerosi centri di montagna che subiranno così la perdita di un servizio essenziale”. Nell’interrogazione Taricco ricorda un caso emblematico, quello del Comune di Monterosso Grana, centro della valle Grana facente parte della Comunità montana valli Grana e Maira che, a seguito della preventivata chiusura dell’ufficio postale di San Pietro di Monterosso e alla contestuale, drastica riduzione di orario dell’ufficio del capoluogo, rischia di vedere minata la propria capacità di servizio contribuendo allo spopolamento e rischiando di indurre le aziende presenti sul territorio a spostarsi altrove”. “Inoltre il piano di rimodulazione degli orari degli uffici postali, mai discusso con le parti sindacali, produrrà notevoli disagi ai cittadini soprattutto nei centri urbani più piccoli: alla cronica carenza di personale agli sportelli, infatti, si sommeranno le singolari modifiche degli orari al pubblico decise dall’azienda con uffici che, in Comuni limitrofi, avranno aperture al pubblico diverse generando confusione nella clientela”. “Spero che Cota sia a conoscenza del piano delle Poste e delle conseguenze che porterà con sé”, conclude Taricco. “Gli ho chiesto di avviare un confronto urgente con la direzione regionale di Poste italiane sugli effetti del piano di rimodulazione oraria degli uffici piemontesi sollecitando il Ministero del Tesoro, in quanto azionista di riferimento di Poste italiane, a riesaminare il piano”.