In Provincia ancora rinviata la mozione sull'Inno nazionale per le divisioni tra Pdl e Lega

In Consiglio provinciale manca il numero legale sulla mozione dell’Italia dei Valori sull’Inno nazionale. Il capogruppo Francesco Rocca: “Palese spaccatura della maggioranza, si vuole impedire di votare il documento originale presentato da Tullio Ponso per non certificare le divisioni tra Pdl e Lega”.

Dibattito in Consiglio Provinciale sulla mozione del consigliere dell’Italia dei Valori Tullio Ponso che propone l’esecuzione dell’Inno Nazionale e l’esposizione del Tricolore all’inizio di ogni seduta del Consiglio Provinciale. Italia dei Valori, Partito Democratico-Impegno civico e Udc hanno rifiutato la proposta di emendamento alla mozione proposta dal capogruppo del Pdl Marco Perosino che chiedeva di eseguire l’Inno Nazionale solo in occasioni particolari.
I gruppi di minoranza hanno rilevato come, in una lettera datata 2008, il Presidente del Consiglio Provinciale Giorgio Bergesio, in seguito a un pronunciamento della conferenza dei capigruppo, ribadiva: “Su ogni mozione possono essere presentati emendamenti che sono discussi e votati secondo le norme generali del presente regolamento. L’emendamento può essere accolto solamente con l’accordo del proponente”.
In questo caso, essendo il consigliere provinciale Tullio Ponso indisponibile a ricevere l’emendamento del Pdl, la mozione andava votata nel testo originario. Prendendo atto dell’indisponibilità a rispettare questa interpretazione del 2008, non superata da nessun pronunciamento successivo, le minoranze sono uscite dall’aula facendo mancare il numero legale con la conseguente conclusione dei lavori vista l’incapacità dei gruppi di maggioranza di garantire un numero tale di consiglieri da poter continuare la seduta.
Unanime il commento del gruppo “Pd-Impegno civico” attraverso il suo capogruppo Francesco Rocca: “Noi riteniamo il ruolo della minoranza annientato. C’è una palese spaccatura nella maggioranza sul tema, si vuole impedire di votare per non rendere ufficiale la difficoltà della maggioranza che, ancora una volta, non è stata in grado di garantire il numero legale attraverso i suoi esponenti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i commenti dell’Italia dei Valori e dell’Udc.

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