LA VERA STORIA DEI 98 MILIARDI DELLE SLOT MACHINE
Ho deciso di fare “fact checking”, una verifica puntuale dei fatti, su alcune notizie false circolate sul Governo. Una di queste è quella che riguarda un presunto condono ai “signori” delle slot machine di 98 miliardi di euro. Una storia incredibile che è stata oggetto di un’enorme strumentalizzazione politica.
Ecco in breve alcuni passaggi:
◾2004: La legalizzazione del settore (con un provvedimento del governo Berlusconi) determina la possibilità di immettere sul mercato nuove slot collegate in rete con la SoGei, la società pubblica che avrebbe dovuto garantire la regolarità della taratura degli apparecchi. Tuttavia, migliaia di macchinette non vengono collegate e l’Agenzia Dogane e dei Monopoli non sanziona i concessionari, ai quali rinnova le licenze, facendo pagare alle società per il biennio 2004 – 2006 le imposte con una cifra forfettaria, quella prevista nel caso di mancato collegamento per “cause di forza maggiore”, senza che nei loro confronti venga erogata alcuna multa.
◾2007: La Corte dei Conti dà alla Guardia di Finanza il compito di fare luce sulla vicenda del mancato collegamento delle slot. La GDF con un conteggio sul numero delle macchinette scollegate, arriva a definire una cifra che la Procura della Corte dei Conti contesta ai concessionari di circa 98 miliardi di euro.
◾2012: La Sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei Conti con sentenza numero 214 (https://goo.gl/g7pHXk) condanna “a titolo di colpa grave” le dieci concessionarie ad un totale di circa 2,5 miliardi di euro. I 98 miliardi di euro, dunque, non esistono, non sono mai stati comminati come sanzione a nessuna società.
◾2013: Viene convertito in legge il decreto numero 102 (Governo Letta) con cui si cancella l’IMU sulla prima casa. Nel provvedimento viene resa applicabile anche in questo caso la “definizione agevolata del pagamento” prevista dal comma 231 e s. della Legge 266/2005 per multe inflitte in primo grado dalla Corte dei Conti. In pratica come nella legge 266/2005 con il pagamento del 25% (618 milioni di euro) sulla multa comminata in primo grado le concessionarie possono regolarizzarsi a patto che accettino di rinunciare al ricorso e pagare subito.
Dopo questa norma 6 dei 10 concessionari accettano di aderire alla definizione (con il versamento di circa 350 milioni di euro), mentre altre 4 sono tuttora in attesa dell’appello il cui esito non è scontato.
Il regalo di 98 miliardi di euro ai signori delle slot non c'è quindi mai stato.