PESANTI TAGLI AL PERSONALE AL SANTA CROCE DI CUNEO
Il Consigliere regionale PD Mino Taricco ha presentato una interrogazione sui pesanti tagli del personale previsti al Santa Croce di Cuneo. “La determina con cui l’assessorato alla sanità ha imposto pesanti tagli del personale sta creando problemi serissimi al Santa Croce di Cuneo, un ospedale che per le sue caratteristiche di alta specializzazione è un punto di riferimento per l’intera provincia con servizi e prestazioni che in questi anni si sono distinti per qualità e quantità”, spiega Taricco.
“Il Commissario dell’ASO, in esecuzione della determina, ha deliberato pochi giorni fa un taglio netto del personale. Il costo della consistenza organica risulta non compatibile con il tetto di spesa assegnato dalla Regione Piemonte, spiegano nella delibera; per renderlo compatibile, risulta necessaria la riduzione di 163 unità di personale con conseguente chiusura di alcune strutture di degenza e di servizi e riduzione di attività ambulatoriali, con inevitabili gravi ripercussioni sull’assistenza all’utenza”.
“In particolare”, prosegue Taricco, “non verrà sostituito il personale a tempo determinato e con contratto di lavoro atipico, nonché il personale a tempo indeterminato che cesserà a vario titolo nel corso dell’anno 2012, per un totale di 90 unità. A questo si deve aggiungere il taglio di personale a tempo indeterminato per 73 unità, attraverso le procedure di mobilità”.
“Il Commissario precisa inoltre che non si è strettamente attenuto alle indicazioni regionali, ma ha prospettato una situazione intermedia fra quella derivante dalla determina e quella ritenuta sostenibile. E‘ evidente”, aggiunge Taricco, “che la situazione é insostenibile se lo stesso Commissario chiede che venga rivista la determina. Non si può, in nome di pur necessari criteri contabili, colpire così pesantemente un ospedale che rappresenta il cuore della sanità cuneese per alcune specialità. Non si può continuare a operare con tagli sul personale mettendo in crisi non solo le famiglie dei lavoratori che restano senza contratto, ma servizi fondamentali e irrinunciabili che vengono utilizzati dai cittadini. Per questo ho chiesto che si riveda la determina e si permetta all’ASO di operare in modo da non danneggiare così pesantemente la funzionalità del Santa Croce e le prestazioni che eroga”.
“Non si puo’ accettare che come se fosse una scoperta fatta solo qualche giorno fa, si arrivi di punto in bianco ad accorgersi che i conti non quadrano e quindi ad estromettere 163 lavoratori. Chiediamo chi ha sbagliato paghi e che non si smantelli in questo modo la Sanità".