Sospesa la consegna posta a giorni alterni nei piccoli comuni e in montagna

E' di ieri la notizia che la consegna posta a giorni alterni nei piccoli comuni e in montagna è stata rimandata al 31 dicembre prossimo. 

Sono davvero soddisfatto della notizia, l’entrata in vigore del Piano di Poste Italiane prevedeva di recapitare la corrispondenza, e con essa i giornali agli abbonati, a giorni alterni in ben 5.296 comuni italiani e questo avrebbe generato un danno tangibile. 

In data 29 luglio, insieme ad altri 19 colleghi parlamentari, avevo infatti presentato un’interrogazione nel merito, per chiarire quali iniziative il Ministero intendesse mettere in atto per tutelare i diritti dei cittadini dei territori a minore densità abitativa. La mobilitazione parlamentare nel periodo estivo contro questo nuovo piano di distribuzione ha dato i suoi frutti. Il sostegno dei colleghi aderenti all'Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, di numerosi Comuni montani, dell'Uncem e della Fisc, Federazione italiana settimanali cattolici, ha supportato una protesta e una preoccupazione fortemente fondate. 

La posizione espressa dal Governo ieri conferma che era corretto denunciare come il nuovo piano di distribuzione proposta da Poste Italiane avrebbe creato forti disparità di trattamento nella cittadinanza. Sarebbero stati penalizzati fortemente gli abitanti delle zone rurali e montane, aumentando il divario con i cittadini dei centri urbani, dove corrispondenza, lettere e giornali sarebbero arrivati due volte al giorno.

A luglio avevo inviato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Dipartimento dell’informazione e dell’editoria del Parlamento una lettera per chiedere di chiarire quanto fosse concreta la tempistica di applicazione della sperimentazione. Ora, mi associo alla soddisfazione del collega Enrico Borghi che, in qualità di presidente dell'Intergruppo per lo Sviluppo della Montagna e presidente nazionale Uncem, ha sostenuto la causa e lavorato con noi a favore di una sospensione del progetto. Auspichiamo che venga così garantito il diritto di cittadinanza sancito dalla Costituzione, che esprime l'uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini, previsto anche dalle norme recenti contenute negli accordi con Poste e nel Servizi postale universale. 

Il servizio postale infatti è un bene comune, da garantire indistintamente a tutti i cittadini.

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