UNO STUDIO EVIDENZIA CHE NEL 2025 MANCHERANNO 16.500 MEDICI SPECIALISTI
Martedì 12 Marzo 2019
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Documentazione
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Salute
Uno studio dell’ANAO rappresenta una situazione drammatica, e se non s’inverte la rotta nel 2025 mancheranno all’appello oltre 16.500 specialisti.
Lo studio sul fabbisogno del personale con una proiezione a 6 anni evidenzia che tra medici d’emergenza, anestesisti, pediatri, internisti ci sarà una carenza di 16.500 specialisti. Le specialità più carenti saranno i Medici d'emergenza, Pediatri, Internisti, Anestesisti, Chiriurghi generali e Psichiatri.
Il depauperamento degli organici è certamente conseguente alla crisi economica e all’imposizione del vincolo nazionale della spesa per il personale sanitario, perpetrato nel tempo e fissato con la Legge n. 296 del 2006 (Legge Finanziaria 2007) al dato del 2004 ridotto del 1.4%, che ha avuto come inevitabile esito il mancato adeguamento delle dotazioni organiche.
Tuttavia, la mancanza di medici specialisti all’interno del SSN e l’accelerazione del loro pensionamento creano una situazione che rischia di assumere i contorni di una vera emergenza nazionale, cui vanno posti correttivi rapidi ed adeguati per evitare il collasso del sistema stesso.
Come è evincibile dagli ultimi dati, dallo studio e dalla tabella di dettaglio, nel Piemonte il saldo negativo è di 2004 medici, con carenze maggiori per medicina emergenza ed urgenza, 194 medici, anestesia e rianimazione, 213 medici, medicina interna, 154 medici, chirurgia generale con 148 medici, pediatria 274 medici, neurologia, 72 medici ed ortopedia 73 medici.
Da un confronto tra fabbisogni dichiarati dalla regione e previsione di medici in pensionamento nel periodo 2018-2025, si evince come il Piemonte esprima un fabbisogno che si avvicina molto al fabbisogno reale, a parte alcune eccezioni come la cardiologia (deficit di 40 medici al 2025), nefrologia (deficit di 47 medici), neurologia (deficit di 40 medici) e pediatria (surplus di 102 medici).
È purtroppo limitato a 10 contratti/anno il finanziamento regionale per la formazione specialistica, spalmato nelle branche più in sofferenza.
In allegato lo studio e una scheda sintetica