LE NOSTRE CONDIZIONI AL PIANO S.S.R.

Dopo le audizioni nelle varie provincie del Piemonte che hanno sonoramente
bocciato il Piano Socio Sanitario della Giunta Cota e dopo che lo stesso
Cota aveva sgradevolmente detto che se ci opponevamo ci avrebbe
"spezzato le reni" si è cominciato a passare dalle parole ai primi fatti .

E' iniziata la discussione ed il confronto sulle proposte di modifica e appena dopo
la prima settimana di opposizione dura in IV Commissione , con la presentazione da
parte del PD di centinaia di emendamenti , sembra cominciare a prevalere la
consapevolezza che un conto sono le parole e un'altra i fatti .

All’Assessore Monferino abbiamo ribadito quali sono le nostre
imprescindibili richieste perché venga superata la dura forma di opposizione
praticata dal gruppo PD in Commissione.

Innanzitutto deve essere superata la separazione ospedale-territorio, su cui
il piano é stato incardinato, scelta sbandierata dal Presidente Cota e che
appare sempre più di tipo ideologico; bisogna salvaguardare i consorzi
socioassistenziali, destinati all’estinzione secondo il disegno di legge
dell’assessore Maccanti, che va quindi profondamente rivisto; occorre
restituire un ruolo importante ai Sindaci nella sanità, come voce autorevole
del territorio che rappresentano.
Abbiamo anche espresso la necessità di trovare adeguata soluzione ad alcune
questioni locali, come il tema delle due Asl in provincia di Cuneo.

Abbiamo poi ribadito la necessità di mantenere la contestualità dei tre
provvedimenti in esame, uno collegato all’altro in modo tale da non
giustificare l’approvazione di uno solo (la riforma di Asl e Aso),
posticipando quella degli altri due; infine, non sono accettabili “spade di
Damocle” come il termine ultimo del 31 dicembre per l’approvazione,
ribadito dal Presidente Cota quando ha deciso di trasformare in una
esibizione muscolare il dibattito sul piano, diventato in questo modo “la
madre di tutte le battaglie”.

I temi da noi sollevati sono le richieste che organizzazioni sociali e
comunità locali hanno espresso durante le consultazioni, sostenerle dimostra
che per noi la coerenza è un valore fondamentale.

Siamo convinti che l’atteggiamento rigido tenuto finora dal Presidente non
abbia alcuna utilità per la maggioranza, apparsa in evidente difficoltà
anche nelle ultime sedute consiliari, incapace come é di garantire il numero
legale. Dal canto nostro, di fronte al permanere di un atteggiamento di
chiusura, siamo fermamente determinati a mantenere il nostro comportamento.

Se la disponibilità al confronto dimostrata oggi dall’Assessore Monferino
dovesse portare a novità sui punti da noi segnalati, sarà possibile pensare
a una discussione seria nel merito dei problemi e a una soluzione che possa
portare in tempi ragionevoli a un provvedimento profondamente modificato e
utile al futuro della sanità piemontese.

Mino Taricco

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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