ACCORDO LATTE:SODDISFAZIONE, MA SERVE STRATEGIA DI SETTORE

Finalmente stipulata l’intesa tra  allevatori, industria (Assolatte) e  grande distribuzione sul prezzo del latte. Il 26 novembre il Tavolo della filiera lattiero–casearia si è riunito al Ministero delle Politiche Agricole e il prezzo concordato dovrebbe aggirarsi sui 36 centesimi al litro per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Con quest’accordo il Mipaaf si impegna a utilizzare 25 milioni di euro dell’intervento straordinario europeo per aiuti diretti agli allevatori per il latte prodotto e commercializzato nei prossimi tre mesi. 

E’ un passo avanti concreto, benchè chiaramente le azioni di revisione e riorganizzazione debbano essere portate avanti a livello di tutto il settore. le organizzazioni di settore dell'area cuneese, ad esempio, esprimono soddisfazione moderata e auspicano più interesse per il prodotto locale da parte dei caseifici. In questi giorni non ci sono ancora state dichiarazioni di caseifici disposti a pagare il latte locale al prezzo ritenuto equo e dovuto, mentre circolano commenti negativi su possibili aumenti del prezzo riconosciuto agli allevatori.

Ora, è necessario lavorare, soprattutto a livello regionale, per sviluppare rapporti di filiera utili a valorizzare il nostro latte, consolidando la produzione delle Dop, le specialità a denominazione di origine protetta. L’accordo ha definito anche l’introduzione del sistema di indicizzazione nella stipula dei contratti (con la consulenza tecnica di Ismea), la promozione di contratti standard per garantire maggiore trasparenza della filiera e sulla possibilità  di pianificare la produzione, adeguando i contratti. Inoltre, sugli  imballaggi potranno essere riportati avvisi sull’origine del prodotto per informare il consumatore. La grande distribuzione, poi, s’impegna a promuovere iniziative di valorizzazione dell’origine e della qualità del prodotto italiano. 

E’ un percorso positivo, di crescita e miglioramento, ora ci auguriamo che a livello regionale questo si traduca in azioni concrete, di reale utilità per la filiera e che, a livello generale, venga strutturata una strategia di settore.

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