ACCORDO SULLA PAC POST 2022

Grazie anche al lavoro di Paolo De Castro che ha guidato nei triloghi il lavoro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, sia pure all’ultimo è stato raggiunto l’accordo tra Parlamento e Commissione che è stato anche approvato dal Consiglio.

Come tutti sanno era fondamentale che l’accordo arrivasse entro il 30 giugno, quindi ancora con la presidenza portoghese, per non dover di fatto far ripartire tutto daccapo con la presidenza slovena, che tra l’altro sul tema aveva un approccio molto più lontano dalle sensibilità e dalle esigenze mediterranee.

E’ arrivato l’accordo, salvaguardando la dimensione comune, evitando distorsioni di concorrenza tra agricoltori di differenti Stati membri. 

Si è in parte recuperato il ruolo delle regioni, che continueranno ad avere un ruolo importante nella redazione dei Piani strategici nazionali. 

Si è inserito un terzo pilastro della politica agricola, quello sociale, e quindi la  PAC non finanzierà più gli agricoltori che non rispettino i diritti dei propri dipendenti, ponendo fine tra l’altro alla concorrenza sleale che chi non rispettava le regole attuava verso la stragrande maggioranza degli imprenditori che invece le rispettavano verso i lavoratori.

Saranno  rafforzate le misure di gestione del rischio contro le perdite di produzione o di reddito anche tramite i pagamenti diretti agli agricoltori.

E’ previsto un maggior orientamento ambientale, per sistemi produttivi sempre più sostenibili, con eco-schemi che premieranno fino al 25% dei pagamenti diretti quegli agricoltori che metteranno in campo pratiche innovative e in grado proteggere i livelli unici di biodiversità che caratterizzano le aree rurali del nostro Paese.

E poi importantissimo nel regolamento relativo alla Organizzazione comune dei mercati, le misure sull’etichettatura del vino che rappresentano un importante traguardo per la trasparenza delle informazioni verso i consumatori fortemente voluto dal settore, e l’estensione a tutti prodotti Dop e Igp della possibilità di effettuare programmazione della produzione per meglio rispondere alla sempre maggiore volatilità dei mercati, senza alcun rischio di violazione delle norme sulla concorrenza, come attualmente possibile solo per salumi, vini e formaggi.

In attesa dei documenti ufficiali della Commissione UE, in allegato una prima scheda a cura dell’Ufficio al Parlamento europeo di Paolo De Castro.


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