ACQUA POTABILE:

“Cota sostenga la moratoria della legge Ronchi sulla vendita ai privati, in attesa del referendum”.


Fermare il decreto Ronchi in attesa del referendum sull’acqua pubblica previsto nella prossima primavera. E’ quanto chiede il consigliere regionale del Pd Mino Taricco che ha presentato a Palazzo Lascaris un ordine del giorno, che è stato iscritto all’ordine del giorno nella seduta del 16 novembre e sarà discusso in una delle prossime, per sollecitare la Giunta regionale a sostenere la moratoria dei decreti attuativi del decreto Ronchi, che diverranno operativi e vincolanti nei confronti dei Comuni nel prossimo mese di dicembre.

Il decreto legge n. 135, convertito in legge il 20 novembre 2009 (L.166) prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Nel luglio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento che completa la normativa, disciplinando le modalità di gara e la vigilanza sull’attuazione della legge che, assieme ai rifiuti e ai trasporti, comprende anche la gestione dell’acqua potabile.

Su quest’ultimo ambito è stata formulata la richiesta di un referendum che ha raccolto 1,4 milioni di firme. Si tratta in particolare di tre quesiti referendari presentati dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Entro il 10 febbraio 2011 la Corte Costituzionale si dovrà esprimere sulla loro ammissibilità e in caso affermativo è previsto lo svolgimento del referendum in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.

Ma l’operatività prevista dai decreti attuativi è ormai alle porte e, secondo Taricco, vanificherebbe “la sostanza dei quesiti referendari”. “La privatizzazione dei servizi - osserva Taricco - fu quasi nascosta all’interno di un’altra legge. Ma il grande successo della raccolta firme sul referendum è un segnale inequivocabile della volontà dei cittadini di rimanere proprietari del loro futuro. Volontà che ora rischia di essere nuovamente calpestata”.

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