ALLA CAMERA LEGGE SUL TEMA DELL’AGRICOLTURA SOCIALE

La Camera dei Deputati ha votato e approvato, durante la giornata di martedì 15 luglio, il testo unificato di una Proposta di Legge in materia di Agricoltura sociale, con 307 voti favorevoli, nessuno contrario e 89 astenuti. Un provvedimento atteso che nelle sue linee generali promuove pratiche e attività realizzabili dagli imprenditori agricoli, permettendo ad essi di ampliare il settore di intervento delle loro aziende anche all’ambito assistenziale, e dalle cooperative sociali che sviluppano la loro attività nel campo agricolo.


L’agricoltura sociale è infatti finalizzata a realizzare interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi: più nello specifico, essa coinvolge attività praticate in ambito socio riabilitativo e terapeutico a vantaggio di soggetti deboli (come ad esempio portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti e anziani), le quali si sviluppano grazie al concorso di molteplici figure professionali e tramite attività ortoculturali e svolte con animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia).


Il deputato cuneese del Pd Mino Taricco, che ha partecipato attivamente ai lavori preliminari sul provvedimento svolti negli scorsi mesi dalla Commissione Agricoltura, ha manifestato la propria soddisfazione per il passo compiuto nella giusta direzione, esprimendo però la convinzione che la legge debba essere migliorata al Senato in alcuni suoi limiti, come ad esempio la soglia del 30% sul fatturato per le cooperative sociali. Taricco ha voluto comunque sottolineare i molti contenuti importanti del testo finale approvato, che, da un lato, valorizza il settore agricolo sia nei suoi aspetti produttivi sia nei servizi che esso può fornire alle comunità locali e, dall’altro, va a normare l’esperienza di impegno di quelle cooperative sociali che hanno sviluppato, durante gli ultimi anni, molti percorsi di recupero e riabilitazione attraverso attività agricole; oltre a ciò, il deputato del Pd ha anche voluto sottolineare come questa norma indichi la via per una concreta collaborazione tra agricoltura e settore assistenziale, prevedendo la possibilità che queste stesse pratiche possano essere svolte in collaborazione tra aziende agricole, cooperative e imprese sociali ed Enti pubblici.


Si è così voluto esprimere il parlamentare cuneese: “Questa legge avvia un percorso per fornire un riferimento certo, a livello nazionale, a un tema importante e delicato che da tempo aveva bisogno di una disciplina. Essa indica infatti alcune nuove possibili attività, per gli imprenditori agricoli e le Cooperative sociali, che coinvolgono tre ambiti strettamente legati in un unico progetto: un’attenzione rivolta a soggetti con difficoltà sociali particolari, la valorizzazione del settore agricolo nelle sue specificità e, infine, anche quella del territorio e delle comunità locali. Prima di tutto, va ricordato l’inserimento lavorativo all’interno di progetti di Agricoltura sociale con diverse gradualità di intervento: esso coinvolgerà persone svantaggiate, cioè coloro che non hanno lavoro da almeno 6 mesi, chi vive con una o più persone a carico, chi fa parte di una minoranza nazionale all’interno di un territorio e, oltre a questi soggetti, anche i lavoratori molto svantaggiati, ovvero coloro che sono senza un impiego da almeno 24 mesi, e chi soffre infine di una disabilità fisica o mentale. Fondamentali, poi, sono i progetti rivolti proprio ai disabili, che affiancheranno le terapie mediche tradizionali con l’aiuto di animali allevati e la coltivazione di piante. Per concludere, il provvedimento riguarda  anche lo svolgimento di attività per le comunità locali, tra cui l’accoglienza di bambini in età pre-scolare all’interno di strutture denominate “agri-asilo”, e specifici progetti di valorizzazione ed educazione alimentare e ambientale. La legge passerà ora all’esame del Senato, che speriamo possa migliorarla in alcuni punti deboli approvandola però in tempi brevi: in questo modo si potranno introdurre e rendere operative quelle linee guida in materia da tempo attese, in modo da dare slancio ad un settore che ha dimostrato in questi anni di saper interpretare le domande del territorio,  fornendo risposte e seminando speranza”.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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