ALPITOUR
“L’Alpitour costituisce per il territorio e l’economia cuneese una delle realtà più importanti in termini di occupazione, innovazione e prestigio a livello internazionale, ed è evidente che la scelta di chiudere la sede di Cuneo provocherebbe un profondo danno all’economia del nostro territorio. Per questo il Consiglio Regionale del Piemonte deve chiedere ai vertici del gruppo un adeguato ripensamento rispetto alla decisione del trasferimento. Inoltre, il Consiglio Regionale deve censurare il modo con cui l’Alpitour ha comunicato a lavoratori e sindacati la decisione di chiudere la storica sede di Cuneo e di trasferire i 300 addetti presso la nuova sede torinese di Via Lugaro. Infatti, non è stata osservata alcuna prassi in termini di informazione e contrattazione, ma è stato convocato un incontro con il solo fine di comunicare decisioni già prese”: così dichiara il Consigliere Regionale del PD Mino TARICCO, firmatario di un Ordine del Giorno relativo al trasferimento dell’Alpitour da Cuneo a Torino.
“A partire dalla sua costituzione nel 1947, le vicende e lo sviluppo dell’azienda Alpitour sono legati territorialmente, economicamente e affettivamente alla Granda ed al suo capoluogo - spiega il Consigliere regionale Mino TARICCO - Nella sua lunga storia l’Alpitour ha segnato in modo positivo il territorio cuneese dal punto di vista produttivo-occupazionale sia attraverso la creazione di un cospicuo indotto sia attraverso l’investimento in altri importanti settori, primo tra tutti lo sport. Per i 300 lavoratori della sede di Cuneo la decisione del gruppo di trasferire l’intera attività sul capoluogo piemontese è giunta come un vero e proprio fulmine a ciel sereno e rappresenta un non trascurabile allarme per il futuro dell’azienda e la continuità occupazionale. Il trasferimento coatto dell’intera sede rappresenterebbe per molti lavoratori, tra i quali numerose sono le donne con figli, un radicale cambiamento di prospettiva lavorativa difficilmente sostenibile e conciliabile con la gestione familiare. Pertanto, è di vitale importanza il mantenimento dell’attuale sede cuneese per una serie di motivazioni legate all’indotto, al prestigio del territorio, alla salvaguardia di una storia decennale, nata proprio sul territorio cuneese”.
Mino Taricco, Pd