ALPI DEL MEDITERRANEO: IL MIO PENSIERO SULLA CANDIDATURA UNESCO
Venerdì 27 Ottobre 2017
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Interviste
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Ecoambiente
Nei giorni scorsi è stata ufficializzata la notizia che il nostro Paese presenterà a gennaio il dossier di candidatura delle “Alpi del Mediterraneo” a patrimonio dell’umanità Unesco.
In molti si sono uniti al coro di soddisfazione per il primo passo ufficiale significativo in un percorso in costruzione da molti anni, che ha visto negli anni crescere la collaborazione interregionale e transfrontaliera in un territorio che ha pochi eguali in dimensione e significato e che permetterà di valorizzare con energia e opportunità rinnovate quest’area straordinaria.
L’area coinvolta dal progetto come tutti sappiamo ha un patrimonio naturale, culturale e storico unico al mondo. L’obiettivo di riconoscimento a patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco, deve diventare occasione di salto di qualità in termini di consapevolezza delle nostre potenzialità e di straordinaria opportunità sul piano della riconoscibilità internazionale che potrà generare indubbie ricadute sulla tutela della natura e nella valorizzazione del paesaggio e conseguentemente sul turismo e sull’immagine stessa del territorio.
Per questo, proprio alla luce di questo importantissimo passo, vi è ora lo spazio e la necessità di un ulteriore slancio che veda protagoniste le comunità locali, sia nel definire nel concreto come accompagnare il dossier nel percorso tracciato, sia nell’avviare una seria riflessione su dove indirizzare il progetto di sviluppo e di valorizzazione del territorio, anche in chiave turistica, perché come dice un vecchio adagio se si sa dove si vuole andare, di norma ci si arriva in modo migliore ed in minor tempo.
E proprio alle luce del valore aggiunto del dossier di candidatura le Alpi nel mediterraneo hanno tutte le potenzialità per diventare uno straordinario sistema turistico, inteso in senso sostenibile.
Per questo la presentazione di lunedì 23 ottobre a Chiusa Pesio di uno studio sulla «Strategia di sviluppo turistico per le Alpi del Mediterraneo» è un passaggio importante perché in qualche misura avvia questa riflessione che dovrà coinvolgere tutti soggetti attori di uno sviluppo territoriale e del turismo, dagli Enti locali alle ATL che dovranno in qualche modo averne la regia, a tutte le imprese del settore, le associazioni ed i soggetti vitali del territorio.
E, sempre per questo motivo, la presenza alla giornata del primo forum di enti ed operatori che hanno aderito alla «Carta europea del turismo sostenibile», certificazione assegnata da Europarc nel 2001, rinnovata da allora ogni quinquennio ed estesa, già dal primo rinnovo, al Parco frontaliero del Mercantour, e che dovrebbe nei prossimi giorni essere estesa a tutto il nuovo Parco delle Alpi marittime, assume in qualche misura le forme di un orientamento importante, una certificazione con grandi potenzialità perché rappresenta un vero e proprio strumento di lavoro per sviluppare il turismo secondo criteri di sostenibilità ambientale.
È quanto mai necessario individuare, definire ed adottare una strategia ed un Piano d’azione comune per un turismo sostenibile che consolidi e migliori l’offerta turistica in senso eco-sostenibile, in un’ottica di stretta collaborazione, anche tra gli operatori e gli Enti dei diversi territori e dei due versanti.
Se come è emerso lunedì vi sono forti potenzialità nella capacità di fare rete soprattutto nel turismo outdoor ed esperienziale e se in questa direzione il riconoscimento Unesco può rappresentare un reale volano ed al tempo stesso uno straordinario laboratorio di programmazione e indirizzo, e se la frammentazione ed il campanilismo possono essere i grandi limiti e rischi di questo percorso, il lavoro da fare è molto, ma ci sono tutte le condizioni perché questo territorio lo possa portare a termine.
Per quello che dipenderà da me sarà totale la disponibilità e l’impegno nell’accompagnare questo percorso, che viene da lontano e può portarci lontano.