ALSTOM: IL GOVERNO DIA RISPOSTE
Durante la seduta che si è svolta in Senato, sono nuovamente intervenuto per sollecitare il Governo a rispondere a due interrogazioni risalenti rispettavamente al Dicembre 2018 e Febbraio 2019 sulla vicenda del percorso di fusione poi culminato con il diniego da parte della Commissione europea di autorizzazione della fusione tra Alstom e Siemens, alla luce di un recenti intervento del Presidente Conte che ha espresso un generico "impegno del Governo per un monitoraggio della situazione per prevenire criticità", che non da sufficienti certezze e garanzie ai lavoratori delle imprese interessate.
A seguito di un primo Atto ispettivo - n.n. 3- 00483, depositato in Senato a mia prima firma, nel quale già si poneva la richiesta di un impegno del Ministero sul futuro di Alstom in Italia ed in particolare di una realtà produttiva di alta specializzazione come Savigliano, ed un secondo Atto ispettivo - n. 3 - 00594, di sollecito del Ministero ad un impegno puntuale sul futuro del settore della produzione e manutenzione del trasporto ferroviario nel Paese, soprattutto alla luce della mancata fusione tra Alstom e Siemens Mobility, per dare garanzie ai lavoratori sulle future strategie aziendali, sono intervenuto in Aula per richiamare il Governo ad azioni concrete e puntuali al fine di conoscere le strategie aziendali, i piani industriali e gli investimenti previsti per i siti italiani
Come si può seguire anche dal mio intervento, in Aula ho voluto ribadire che: “la sensazione è che sia poco chiaro lo scenario nel quale, alla luce della mancata fusione, le aziende stanno andando a riorganizzarsi. Sollecito quindi la risposta alle interrogazioni, ma soprattutto sollecito il Governo affinchè si faccia parte attiva di un tavolo di confronto con la proprietà e con le rappresentanze sindacali perchè crediamo che gli operai abbiano diritto a sapere qual è la prospettiva nella quale si colloca la riorganizzazione aziendale, alla luce della mancata fusione, e per questo il tema delle strategie aziendali e del confronto sui piani industriali crediamo debba essere dal Governo richiesta alla proprietà per comprenderne le prospettive lavorative future nei singoli stabilimenti”