ANCORA POCHE SPERO ULTIME CONSIDERAZIONI

In merito ad alcuni commenti scritti e pubblicati  in questi giorni sul disegno di legge sull’agricoltura biologica approvato dal Senato giovedì 20,  spendo ancora qualche parola per chiarire alcuni aspetti.
Ho avuto l’opportunità e l’impegno di occuparmi in qualità di relatore del provvedimento negli ultimi due mesi, dopo che il collega Sen. Mollame, che è stato il relatore per tutto l’iter precedente, era transitato ad altra Commissione, ma avevo seguito tutti i passaggi precedenti della norma  sin dall’inizio, proprio per l’importanza che questa riveste, e per l’attesa che vi era da oltre un decennio nel mondo agricolo.

Nel merito :

1) Come ho già avuto occasione di scrivere e di dire, sia in Aula ed in Commissione, sia in altri contesti, in merito a ciò che pare aver scandalizzato e fatto gridare alla stregoneria, cioè  gli ormai abbondantemente illustrati e richiamati “preparati biodinamici” 500, 501, 2, 3, ecc. , torno a chiarire che questi sono ammessi in uso all’agricoltura biologica dai Regolamenti europei da anni, e lo sono conseguentemente anche nelle normative italiane.  

2) Il mantenimento della esplicitazione della equivalenza del biodinamico al biologico, che era presente nel testo pervenuto dalla Camera, nel terzo comma dell’articolo 1, oltre che motivato dalla realtà dei fatti e dai disciplinari del biodinamico, era stata una richiesta anche dal MIPAAF per rafforzare il livello di controllabilità, e di efficacia delle sanzioni in caso di mancato rispetto delle norme.  L’efficacia dei controlli e l’osservanza delle norme relative all’agricoltura biologica saranno infatti rafforzate per il biodinamico da una equivalenza fissata in legge, invece che solo nei disciplinari, e questo a tutto vantaggio della qualità della filiera e a garanzia dei consumatori.

3) La formulazione adottata poi prevedrà lo stesso livello di controllabilità, e conseguentemente di garanzia ai consumatori, per qualunque altra forma, o metodo di agricoltura, che faccia formalmente  richiesta, ed assuma l’agricoltura biologica come base per il proprio metodo. 

4) Quanto poi ai due seguenti articoli che prevedevano esplicito riferimento al biodinamico:
- al Tavolo tecnico di cui all’articolo 5 si è deciso di lasciare il riferimento inserito dalla Camera per non precludere a quel tavolo la voce di un segmento particolare del biologico che potrebbe in determinate circostanze portare anche esigenze peculiari;
- e anche all’articolo 8, pur avendo io presentato inizialmente un emendamento soppressivo del riferimento sul testo pervenuto dalla Camera, alla fine è parso alla Commissione più aderente al dato di realtà lasciare il chiarimento che i miglioramenti, sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo delle sementi, potessero essere finalizzati a varietà adatte all’agricoltura biologica e anche a quella biodinamica.  

Come ho già avuto occasione di dire si è lavorato in un clima fattivo e collaborativo in Commissione e con il Governo, e credo che il risultato sia un testo, magari non perfetto e come sempre migliorabile, ma un buon testo che può veramente essere strumento di crescita e di qualificazione per il settore.

Nella speranza che si possiamo superare posizioni solamente ideologiche, che purtroppo non aiutano mai ad accompagnare la realtà a migliorarsi,  spero di aver contribuito ad una possibile maggiore comprensione e maggiore chiarezza.

Mino Taricco
  

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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