ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2017

L’Istat ha presentato a fine dicembre l’edizione 2017 dell’Annuario Statistico Italiano

E’ una fotografia dell’Italia in questa stagione ed in divenire. Uno strumento importante per sapersi orientare. 

Territorio
Nel nostro Paese prevalgono i piccoli comuni,  il 46,3% non supera i 20 chilometri quadrati di superficie e il 69,9% ha una popolazione pari o inferiore ai 5 mila abitanti. Il 67,8% dei comuni italiani ha un basso grado di urbanizzazione e raccoglie appena il 24,1% della popolazione. I comuni ad alta urbanizzazione sono invece solo il 3,4% ma vi risiede il 33,4% della popolazione totale.

Popolazione e famiglie
Al 31 dicembre 2016 la popolazione residente in Italia ammonta a 60.589.445 persone, oltre 76 mila in meno rispetto all’inizio dell’anno. Al 1° gennaio 2017 la popolazione straniera residente ammonta a 5.047.028 persone, l’8,3% del totale dei residenti. Nel 2016 continua il calo delle nascite (-12.342 nati), che si attestano a 473.438. Il tasso di fecondità totale nel 2015 scende ancora, a 1,35 figli in media per donna. La speranza di vita alla nascita (vita media) riprende a crescere e passa da 80,1 a 80,6 anni per gli uomini e da 84,6 a 85,1 per le donne. L’Italia resta uno dei paesi più vecchi al mondo, con 165,3 persone con 65 anni e più ogni cento con meno di 15 anni.

Sanità e salute
Nel periodo 2013-2015 il numero di medici di base è leggermente in calo (-1,2%) e pressoché stabile il numero di pediatri (-0,5%). Cresce il numero di posti letto nelle strutture di assistenza residenziale (4,4% in più dal 2013 al 2015) mentre si riducono i posti letto ospedalieri, soprattutto quelli in ‘regime per acuti’. 

Protezione sociale
La spesa per prestazioni sociali nel 2015 è di circa 318 miliardi di euro, il 19,3% del Pil. Le entrate per contributi sociali sono invece di 232 miliardi di euro con una capacità di copertura delle prestazioni sociali del 73,0%. Ne risulta un deficit previdenziale che, in termini pro capite, ammonta a 1.410 euro, in aumento di 16 euro rispetto all’anno precedente. Il numero di prestazioni pensionistiche è in progressiva diminuzione mentre la relativa spesa è in aumento: sono 23,1 milioni le pensioni erogate nel corso del 2015 (-0,4% rispetto al 2014), circa 38 ogni 100 residenti, per una spesa complessiva di quasi 280 miliardi di euro (+1,2%), pari al 17,0% del Pil. 

Giustizia, criminalità e sicurezza
La durata media di un procedimento presso il Tar, pari a 10,4 anni nel 2000 e a 9,6 anni nel 2008, dopo la riforma della giustizia amministrativa si attesta a 4,6 anni nel 2010 e 3,4 anni nel 2015. Nel 2015 i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria sono in calo rispetto all’anno precedente (-4,5%). Si riducono gli omicidi volontari consumati (-1,3%) e tentati (-3,8%), le violenze sessuali (-6,0%) e le lesioni dolose (-3,2%). In diminuzione anche lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-10,3%), i furti (-7,0%), le rapine (-10,6%) e la ricettazione (-7,6%) mentre sono in netto aumento le denunce per estorsione (+19,7%), confermando la tendenza alla crescita già osservata negli anni precedenti.

Istruzione e formazione
Nell’anno scolastico 2015/2016 continua a diminuire la popolazione nelle scuole: 8.807.146 studenti, 62.273 in meno rispetto all’anno scolastico precedente. La presenza di studenti stranieri nel sistema scolastico italiano è sostanzialmente stabile al 9,3%; i bambini stranieri aumentano solo nelle scuole primarie, dove si registrano 5.503 iscritti in più. Il tasso di scolarità delle persone tra i 14 e i 18 anni, considerando solo gli iscritti alla scuola secondaria di secondo grado, è del 92,8%. Il 50,3% dei giovani diplomati prosegue gli studi all’università (1,2 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente). Il tasso di passaggio all’università è più alto tra le donne (55,6% contro 45,0%) e nelle regioni del Nord-ovest (54,1%) mentre è più basso nel Sud (47,6%) e nelle Isole (43,6%).
Per quanto riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro, nel 2015 il 45,9% dei diplomati del 2011 lavora e il 28,9% studia nei corsi di livello terziario. Lavorano in proporzione maggiore i diplomati degli istituti professionali (63,0%) e tecnici (58,5%), gli uomini più delle donne (50,1% contro 41,6%). Nel 2015, a quattro anni dal conseguimento della laurea, lavora il 72,8% dei laureati di primo livello e l’83,1% dei laureati magistrali. 

Mercato del lavoro
Nel 2016 si registra un nuovo e più sostenuto aumento dell’occupazione (+293 mila unità), cui corrisponde un aumento del tasso di occupazione (15-64 anni) che raggiunge il 57,2%,un valore comunque molto al di sotto della media Ue (66,6%). L’aumento dell’occupazione riguarda solo i dipendenti (+323 mila), si concentra tra quelli a tempo indeterminato (+281 mila) e per la prima volta coinvolge anche i giovani. 

Condizione economica famiglie
Come già nell’anno precedente, al miglioramento della percezione della situazione economica corrisponde un lieve aumento della spesa media mensile familiare, che da 2.499,37 euro (in valori correnti) del 2015 passa nel 2016 a 2.524,38 euro. Nel 2016, le famiglie in condizione di povertà assoluta sono 1,6 milioni, per un totale di 4,7 milioni di individui poveri (il 7,9% dell’intera popolazione). Le famiglie che vedono peggiorare le loro condizioni rispetto all’anno precedente sono quelle numerose, soprattutto coppie con 3 o più figli minori (da 18,3% del 2015 a 26,8% del 2016). 

Cultura e tempo libero
Nel 2016, gli istituti museali statali hanno registrato oltre 45 milioni e mezzo di presenze, circa il 5% in più rispetto al 2015. Nel 2016 torna a diminuire la quota di lettori, più per i quotidiani (-3,2 punti percentuali rispetto al 2015) che per i libri (-1,5 punti percentuali). L’uso del personal computer rimane stabile, mentre la navigazione in Internet, anche giornaliera, coinvolge di anno in anno sempre più persone. La spesa destinata dalle famiglie italiane alla cultura e al tempo libero rimane, in percentuale sulla spesa complessiva per consumi, pressoché invariata (poco meno del 7%).

Turismo
Considerando l’offerta ricettiva, nel 2016 il numero di esercizi alberghieri operanti in Italia è pari a 33.163 (-0,1% rispetto al 2015) mentre sono 178.443 gli esercizi extra-alberghieri(+6,4%). Il flusso dei clienti nel 2016 è di circa 403 milioni di presenze, in aumento del 2,6% rispetto al 2015, con una permanenza media di 3,45 notti. L’andamento dei flussi turistici negli esercizi alberghieri ed extralberghieri è positivo, sia per la componente residente sia per quella non residente. Nell’ambito dei paesi dell’Ue, l’Italia è in terza posizione per numero di presenze totali negli esercizi ricettivi, con un’incidenza di presenze straniere superiore alla media europea (49,5% contro 45,5%). 

Ricerca, innovazione
Le imprese italiane con almeno 10 addetti che nel 2016 dispongono di una connessione Internet sono il 98,2%; il 94,2% ha una connessione in banda larga (fissa o mobile) e il 71,3% è presente sul web con una home page o un sito Internet. 

Di seguito l’ Annuario Statistico Italiano del 2017.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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