APPROVATA CONVERSIONE DECRETO CARCERI

Continuiamo a credere che il carcere debba diventare un luogo per il recupero civile e sociale.


Per questo valutiamo la conversione in Legge del Decreto carceri come un  passo nella giusta direzione per andare verso una maggiore sicurezza sociale e al contempo carceri più vivibili e detenzioni più dignitose.


Questa legge oggi approvata ha sicuramente risentito anche  della  procedura di infrazione UE  dopo la sentenza ‘Torreggiani’ che rischia di portarci al pagamento di sanzioni per milioni di euro, ma è un buon punto di equilibrio tra necessarie garanzie per i detenuti e per i loro percorsi di recupero ed re-inserimento ed esigenze del sistema carcerario nel suo complesso e di sicurezza sociale.


 Non c’è alcun cedimento nei confronti dei delitti gravi e di mafia, nessun indulto mascherato, nessuna liberazione automatica, come purtroppo per l’ennesima volta è stato sostenuto strumentalmente da alcune forze politiche per raccattare quattro voti in più.


Si potrà avere uno sconto di pena solo sulla base di una valutazione in concreto da parte del giudice della positiva condotta dei condannati,  i detenuti ragazzini tossicodipendenti potranno essere curati in Comunità e non morire in carcere, il  decreto prevede poi l'uso serio dei braccialetti elettronici e altre misure che, insieme ad altri provvedimenti, potranno ridurre quel sovraffollamento carcerario che oltre a rischiare di farci incorrere in sanzioni comunitarie rappresenta una vera  e propria vergogna per il nostro Paese.


Adesso il  Governo dovrà dare attuazione agli interventi che richiedono anche risorse economiche servono infatti investimenti per attuare un deciso piano edilizio secondo moduli e criteri avanzati, e servono investimenti per potenziare numericamente e professionalmente l’organico degli agenti, degli educatori, degli psicologi, di tutte quelle figure che operano nei servizi sociali dell’esecuzione pena.


Vogliamo rendere più umane le carceri, conciliando certezza della pena come opportunità di  recupero delle persone affinché  una volta uscite possano reinserirsi e non tornare a delinquere, è la strada per perseguire nel concreto la sicurezza dei cittadini.


Adesso il provvedimento passa al Senato.


Le forze politiche che in questi giorni da una parte hanno reso difficile o impedito l’approfondimento in Commissione e dall’altra cercano di cavalcare le paure e le sensibilità di tante persone su questi temi si dovrebbero vergognare.


Le speculazioni e le strumentalizzazioni potranno anche, forse,  pagare in termini di consenso, ma non fanno progredire il Paese, e noi siamo stati eletti, pur con tutti i nostri limiti, per riformare e migliorare questo Paese. Questo provvedimento va sicuramente nella giusta direzione.  


 


Mino Taricco


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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