APPROVATA LA DELEGA AL GOVERNO IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI

Il senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge Delega per la riforma del nuovo codice appalti pubblici

La riforma del Codice degli appalti è una delle riforme incluse nel PNRR e la sua approvazione è fondamentale per la chiusura del semestre: entro giugno 2022.

Il Governo dovrà attuare la suddetta delega entro il 31 marzo 2023 ed emanare la relativa normativa di attuazione entro il 30 giugno 2023, tali scadenze sono imposte dal PNRR.

Il disegno di legge definisce e disciplina il procedimento di adozione dei decreti legislativi, prevedendo che siano adottati su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con i Ministri competenti, anche prevedendo la possibilità dell’emanazione di decreti legislativi correttivi o integrativi, entro due anni dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi principali e sempre nel rispetto dei medesimi principi e criteri direttivi attenendosi ai principi e criteri direttivi nell’esercizio della delega:

- garantire il perseguimento di obiettivi di coerenza e stretta aderenza alle direttive europee attraverso l’introduzione o il mantenimento di livelli di regolazione corrispondenti a quelli minimi richiesti dalle direttive stesse, ferma rimanendo l’inderogabilità delle misure a tutela del lavoro e della sicurezza;

- procedere alla revisione delle competenze dell’Autorità nazionale anticorruzione in materia di contratti pubblici al fine di rafforzarne le funzioni di vigilanza;

- ridefinire la disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti al fine di conseguire una loro riduzione numerica;

- favorire la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese, e la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi e prevedendo la previsione di criteri premiali per l’aggregazione di impresa, nel rispetto dei principi unionali di parità di trattamento e non discriminazione tra gli operatori economici e l’obbligo di motivare la decisione di non procedere alla suddivisione in lotti dell’appalto da parte della stazione appaltante;

- semplificare la disciplina dei contratti pubblici che abbiano un importo inferiore alle soglie di rilevanza europea, con divieto per le stazioni appaltanti di utilizzare il sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari, e l’obbligo del rispetto del principio di rotazione nelle procedure di scelta del contraente e nel rispetto del principio di rotazione nelle procedure di scelta del contraente;

- semplificare le procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonché in innovazione e ricerca e in innovazione sociale, anche al fine di perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, prevedendo altresì misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici in particolare mediante la definizione dei criteri ambientali minimi da rispettare obbligatoriamente e con l'obiettivo che la semplificazione delle procedure debba essere finalizzata anche alla realizzazione di investimenti in innovazione sociale;

- introdurre l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi;

- introdurre l'obbligo di inserimento nei bandi delle stazioni appaltanti riguardante il costo da rinnovo dei CCNL nazionali sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, applicabili in relazione all’oggetto dell’appalto e delle prestazioni da eseguire anche in maniera prevalente;

- prevedere l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire delle specifiche clausole sociali volte a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nonché le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa;

- prevedere l’obbligo che le clausole sociali prevedano, al fine di contrastare il lavoro irregolare, che per i lavoratori in subappalto vengano garantite le stesse condizioni economiche e normative dei dipendenti dell’appaltatore (non si rimette più al legislatore delegato la scelta se configurare come obbligo o come facoltà l’inserimento delle clausole sociali nei bandi di gara);

- promuovere, nel rispetto del diritto europeo vigente, l’obbligo per le stazioni appaltanti di ricorrere a forniture in cui la parte di prodotti originari di Paesi terzi che compongono l’offerta non sia maggioritaria rispetto al valore totale dei prodotti;

- prevedere l'obbligo, in caso di forniture provenienti da Paesi extra UE, di misure atte a garantire il rispetto di criteri ambientali minimi e dei diritti dei lavoratori;

- prevedere divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione ;

- ridurre i tempi relativi alle procedure di gara, mediante interventi di digitalizzazione e informatizzazione;

- prevedere che la stipula dei contratti avvenga anche attraverso contratti-tipo predisposti dall’ANAC, sentito il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, relativamente ai contratti tipo di lavori e servizi di ingegneria e architettura;

- semplificare la normativa primaria in materia di programmazione e localizzazione delle opere pubbliche con particolare riguardo all’istituto del dibattito pubblico;

- semplificare le procedure concernenti l’approvazione dei progetti di opere pubbliche attraverso la riduzione dei livelli di progettazione, conducendo necessariamente a una riduzione di tali livelli;

- rivisitare il sistema di qualificazione degli operatori al fine di valorizzare i criteri relativi alle competenze tecniche e professionali;

- individuare i casi nei quali si può ricorrere a meccanismi valutativi delle offerte mediante automatismi o al solo criterio del prezzo più basso;

- ridefinire la disciplina delle varianti in corso d’opera;

- modificare la disciplina relativa ai servizi sociali e della ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché quella dei servizi ad alta intensità di manodopera, stabilendo come criterio utilizzabile ai fini dell’aggiudicazione esclusivamente quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa prevedendo che nei suddetti bandi di gara sia obbligatoria la previsione di specifiche clausole sociali per promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato;

- individuare modalità incentivanti per il ricorso alle cosiddette procedure flessibili (dialogo competitivo, partenariato, procedure competitive con negoziazione, ecc.);

- indicare meccanismi di razionalizzazione e semplificazione delle forme di partenariato pubblico-privato con l’adozione di contratti-tipo e di bandi-tipo;

- procedere all’indicazione dei contratti pubblici esclusi dall’ambito di applicazione delle direttive europee nonché delle ipotesi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori (c.d. appalto integrato) e prevedendo che  l’individuazione delle ipotesi in cui è possibile ricorrere all’appalto integrato siano vincolate:
- al possesso della necessaria qualificazione per la redazione dei progetti,
- all’obbligo di indicare nei documenti di gara o negli inviti le modalità per la corresponsione diretta da parte della stazione appaltante al progettista o della quota del compenso corrispondente agli oneri di progettazione indicati espressamente in sede di offerta dall’operatore economico, al netto del ribasso d’asta;
introdurre il divieto di proroga dei contratti di concessione ad eccezione di quelli regolati da principi europei in materia di affidamento in house;

- razionalizzare la disciplina delle modalità di affidamento dei contratti da parte dei concessionari;
individuare meccanismi sanzionatori e premiali volti a incentivare la tempestiva esecuzione dei contratti da parte dell’aggiudicatario, nonché di meccanismi di rafforzamento dei metodi di risoluzione delle controversie che siano alternativi al rimedio giurisdizionale;

- semplificare le procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale;
nell’attuazione della delega si dovrà tenere conto anche delle specificità dei contratti nei settori speciali (si tratta dei settori del gas, energia termica, elettricità, acqua, trasporti, servizi postali, sfruttamento di area geografica) e che l’apertura alla concorrenza e al confronto competitivo tra i diversi operatori deve includere anche le micro imprese.


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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