APPROVATA LA DELEGA FISCALE ALLA CAMERA

Approvato oggi il primo passo verso una riforma del funzionamento del sistema fiscale italiano nella convinzione che abbassare le tasse è più facile se il sistema diventa più equo e più efficiente, se si modernizza l'amministrazione finanziaria, e il processo tributario.


Siamo convinti che abbassare la pressione fiscale è impossibile se non si torna sul sentiero di crescita, ma è altrettanto impossibile se ci si dimentica di quel lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria del sistema, che è stato purtroppo, invece, per molti anni dimenticato a causa della continua contrapposizione politica sul disegno fiscale delle singole imposte.


Le norme approvate alla Camera hanno  quattro obiettivi  di riforma strutturale dell'intero sistema :


 


1)    un primo obiettivo è quello di dare maggiore certezza al nostro sistema tributario. Mutamenti frequenti e incisivi del sistema tributario, non solo generano costi aggiuntivi di adempimento connessi con l'apprendimento delle nuove norme, con l'instaurazione delle nuove procedure, con gli inevitabili dubbi interpretativi iniziali, con l'insorgere di contenziosi eccetera, ma modificano anche le convenienze relative su cui erano basate le decisioni prese in passato e soprattutto generano incertezza.
L'incertezza in campo fiscale, come l'incertezza in altri campi, è deleteria per le decisioni di investimento e quindi per la crescita.
Stabilità e certezza dell'ordinamento fiscale, ivi compresa l'interpretazione delle norme e l'attività giurisdizionale, sono fattori importanti della competizione fiscale fra gli Stati, almeno quanto il livello effettivo di tassazione.


2)    Secondo obiettivo di questo provvedimento è un sistema tributario più orientato alla crescita economica. Qui al centro c’è la revisione dell'imposizione sui redditi di impresa. Le nuove regole saranno riviste in un'ottica di semplificazione e di razionalizzazione orientata a migliorare la certezza e la stabilità del sistema e la sua neutralità rispetto alle scelte dei contribuenti. La revisione dell'imposizione sui redditi da impresa individuale va nella direzione dell'uniformità del trattamento fiscale delle società individuali rispetto alle società di capitali, con l'obiettivo di rendere più neutrale il sistema tributario e con l'obiettivo poi di favorire la patrimonializzazione delle imprese, cioè di estendere anche alle ditte individuali, come è stato fatto nel decreto salva Italia del dicembre 2011, un meccanismo come quello dell'aiuto alla crescita economica, che di fatto va verso una sostanziale detassazione di tutti quanti gli utili che sono lasciati in azienda e non prelevati dal singolo imprenditore.


3)    In terzo luogo, il provvedimento rafforza nel sistema tributario italiano alcuni obiettivi di equità, molto rilevanti. Un contributo importante all'equità verrà dalla revisione del catasto dei fabbricati, che correggerà le sperequazioni, molto rilevanti, insite nelle attuali rendite. La revisione del catasto richiederà qualche anno per il suo completamento e non dovrà comportare aumenti del prelievo. Le maggiori rendite saranno compensate, in tutte le imposte in cui esse incidono, da parallele e compensative riduzioni di aliquote.


 


4)    E, infine, il quarto obiettivo è un obiettivo di efficienza. Occorre evitare il ripetersi di quanto sperimentato in passato e, cioè, la predisposizione ogni due decenni e il successivo abbandono di ricognizioni come quelle relative all'evasione o all'erosione. L'utilità di queste ricognizioni si accresce con la loro stratificazione anno per anno e il successivo affinamento e ampliamento. Soprattutto, un rapporto periodico sulle spese fiscali, che viene previsto in questa delega, costituisce uno strumento di disciplina fiscale, al pari del controllo della spesa e delle modifiche strutturali del sistema tributario. Numerosi sono i Paesi che lo redigono e lo inseriscono per tale ragione all'interno della procedura di bilancio, cercando poi di integrarlo o di confrontare i dati in esso contenuti con quelli sui programmi di spesa. Infatti, naturalmente tra detrazioni fiscali, spese fiscali e prestazioni, invece, monetarie, della pubblica amministrazione esistono aree di sovrapposizione che vanno attentamente indagate. Viene allora previsto nella delega che il Governo, all'interno delle procedure di bilancio, rediga annualmente un rapporto sulle spese fiscali, che consentirà un confronto con i programmi di spesa di analoga natura, eventualmente anche qui avvalendosi di una commissione di esperti.

Infine, l'ultimo punto lo abbiamo elaborato soprattutto negli ultimi giorni ed è quello relativo alla tassazione dei giochi, al sistema di regolamentazione dei giochi introducendo rilevanti elementi di riforma, quale il titolo abilitativo unico, che supera l'attuale confusione in materia di titolo abilitativo all'apertura di un esercizio di gioco; viene introdotta la rilevante novità di un piano regolatore di tipo commerciale per stabilire la localizzazione dei punti vendita dei giochi, con piena responsabilità, quindi, dei comuni nelle decisioni di tipo localizzativo. Vi è quindi una compartecipazione dei comuni al titolo abilitativo e una piena responsabilità dei comuni, invece, nella definizione della rete commerciale di vendita. Inoltre, vi sono norme più stringenti in materia di contrasto alla scarsa trasparenza, di conflitto di interesse, di valutazione dell'onorabilità e dei curriculum, non soltanto dei soggetti concessionari, ma anche di tutti quanti i soggetti che stanno a vale, che lavorano a valle dei soggetti concessionari.
Infine, vi è una serie di norme che tendono a rafforzare l'amministrazione pubblica, che troppo spesso è debole nel rapporto con i diversi tipi di poteri che lavorano e che operano in questo settore.


 

Il Governo avrà il compito di essere veloce ad attuare queste deleghe , ma la natura di queste deleghe, il loro impatto sul sistema e la loro operatività richiederanno un lavoro di anni; anni di lavoro per sistemare l'amministrazione finanziaria italiana rendendola più moderna e capace di contribuire alla crescita del Paese per tornare alla certezza del diritto, all'efficienza economica e all'equità.


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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