APPROVATA LA LEGGE SULLA VIDEOSORVEGLIANZA
Giovedì 20 Ottobre 2016
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Provvedimenti
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Sociale
La legge approvata alla Camera sulla videosorveglianza mira a prevenire e contrastare maltrammenti e abusi contro minori, anziani e disabili, affinchè non si ripetano i casi ormai tristemente noti di cronaca avvenuti un po' in tutta Italia. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
La legge prevede la possibilità di installare telecamere a circuito chiuso in asili nido, scuole d’infanzia e strutture socio-assistenziali per disabili e anziani, così che si concretizzino controlli mirati e puntuali. E' una mossa preventiva e dissuasiva e faciliterà le indagini in caso di segnalazione di reato. Ovviamente, la presenza delle videocamere dovrà essere debitamente segnalata e l'accesso alle immagini avverrà solo con l'autorizzazione di un magistrato.
Altrettanto importante, la partecipazione delle famiglie alle decisioni relative all’installazione e all’attivazione dei sistemi di video-sorveglianza, disciplinata da un decreto Ministeriale da adottarsi entro 60 giorni, nonché nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali la previsione del previo consenso degli interessati, o dei loro tutori se minorenni o incapaci.
E' inoltre prevista una delega al Governo in materia di formazione del personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, per la definizione delle modalità della valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura, nonché delle modalità di formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale dedito a tali delicate professioni, ferma restando la necessità del patto educativo e dell’alleanza terapeutica quali strumenti principali per migliorare il benessere delle persone destinatarie di interventi educativi e di cura.
Importante è l’adozione di linee guida da parte del Ministro della salute per prevedere modalità di accesso nelle strutture socio sanitarie e socio-assistenziali lungo l’arco della giornata, strumento per prevenire eventuali condotte di maltrattamento o abuso.
Si prevede inoltre l'attuazione di percorsi di sostegno e ricollocamento del personale dichiarato non idoneo allo svolgimento di mansioni tanto delicate.