APPROVATA LA NADEF AL SENATO

Con il voto delle RISOLUZIONI ALLA RELAZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 6, COMMA 5, DELLA LEGGE 24 DICEMBRE 2012, N. 243 e la RISOLUZIONE ALLA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E
FINANZA 2020
 
 da parte dell’Aula, il Senato ha formalmente approvato la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2020 a maggioranza assoluta, con 165 voti (erano necessari 161), la relazione sullo scostamento dall'obiettivo di medio periodo, ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243.

La Nota aggiorna le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, nonché gli obiettivi programmatici, la Relazione aggiorna il piano di rientro del rapporto debito/PIL. Le revisioni al ribasso delle stime riflettono la contrazione dell'economia, conseguente al blocco del commercio mondiale e all'aumento del prezzo del petrolio. Degli effetti della pandemia hanno risentito in particolare le esportazioni verso i Paesi extra UE; il mercato del lavoro ha subito una contrazione significativa; a causa del crollo del PIL, il rapporto debito/PIL sale al 158 per cento. 

Nei mesi di maggio e giugno si è registrata una ripresa graduale, ma con un andamento disomogeneo. 

La Nota disegna in modo prudenziale due scenari: uno tendenziale che tiene conto della flessione reale del PIL (-9 per cento), del decreto espansivo di agosto (+5,1 per cento nel 2021), della gestione controllata dei focolai, della probabile distribuzione dei vaccini nella primavera del prossimo anno, e prevede un ritorno del PIL ai livelli precrisi nel 2023. 

L'ufficio parlamentare del bilancio ha validato le previsioni, pur sottolineando i profili di rischio e le incertezze legate all'andamento della pandemia. 
Lo scenario programmatico considera invece l'accesso ai fondi del Next Generation EU, il piano di resilienza, gli effetti dei provvedimenti di sostegno alla ripresa negli anni 2021-2023. 

Fra gli obiettivi della politica di bilancio figurano: il sostegno ai lavoratori e ai settori più colpiti, l'utilizzo dei fondi europei, il rafforzamento degli interventi per il mezzogiorno, la riforma fiscale (taglio del cuneo e dei versamenti contributivi al Sud, assegno unico universale per i figli), investimenti in ricerca, formazione, digitalizzazione e sostenibilità ambientale. 
L'obiettivo di indebitamento netto è fissato al 7 per cento nel 2021, al 4,7 per cento nel 2022 e al 3 per cento nel 2023.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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