APPROVATA LA RELAZIONE SUL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
Martedì 13 Ottobre 2020
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Documentazione
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Istituzioni
Nell’ambito delle iniziative dell'Unione europea per fronteggiare l'impatto economico-sociale della pandemia COVID-19 il Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020 ha concordato di aggiungere, alle risorse del Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione europea 2021-2027, ulteriori risorse con il programma Next Generation EU (NGEU), lo strumento che raccoglierà fondi sui mercati e li canalizzerà verso i programmi destinati a favorire la ripresa economica e sociale.
L'accordo prevede un ammontare di 1074,3 miliardi di euro in termini di impegni per il periodo 2021-2027.
Alla Commissione europea è conferito il potere di contrarre, per conto dell'Unione, prestiti sui mercati dei capitali fino a 750 miliardi di euro per far fronte alle conseguenze della crisi Covid-19 (390 miliardi in sovvenzioni e 360 miliardi in prestiti). Il totale complessivo delle somme disponibili è, quindi, pari a 1.824,3 miliardi di euro. Secondo le stime del Governo, il saldo italiano sul QFP, pur restando negativo, migliorerebbe rispetto a quello attuale, passando da -0,24 per cento a -0,17 per cento del PIL (da -4,11 miliardi di euro a -2,9 miliardi di euro in media all'anno) e sarebbe più che compensato dai rientri attesi.
Circa Next Generation EU, il Governo indica in circa 208 miliardi di euro (il 28 per cento del totale) l'ammontare delle risorse che confluirebbero nel nostro Paese: i prestiti ammonterebbero a circa 127 miliardi di euro a fronte di sovvenzioni a fondo perduto per circa 81 miliardi di euro. Il più importante programma previsto nell'ambito di Next Generation EU è il dispositivo per la ripresa e la resilienza che, con una dotazione di 672,5 miliardi di euro (360 miliardi in prestiti e 312,5 miliardi in sovvenzioni), ha l'obiettivo di sostenere gli investimenti e le riforme degli Stati membri nell'ambito del semestre europeo, al fine di agevolare una ripresa duratura, migliorare la resilienza delle economie dell'UE e ridurre le divergenze economiche fra gli Stati membri. Gli Stati dovranno predisporre piani nazionali per definire il programma nazionale di riforme e investimenti per gli anni 2021-2023 e i principi chiave che la Commissione europea ha indicato per la loro elaborazione concernono la transizione verde, la transizione digitale, l'equità e la stabilità macroeconomica. In fase di valutazione dei progetti, la Commissione europea attribuirà grande importanza alla circostanza che siano indicati obiettivi specifici, misurabili, raggiungili, realistici e con scadenze precise.
Il 15 settembre 2020 il Governo ha trasmesso alle Camere la Proposta di "Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza", che indica quali obiettivi principali l'aumento del tasso di crescita al livello europeo, l'aumento del dieci per cento dell'occupazione e della spesa in ricerca e sviluppo, e indica quattro sfide strategiche: migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell'Italia; ridurre l'impatto sociale ed economico della crisi pandemica; sostenere la transizione verde e digitale; innalzare il potenziale di crescita dell'economia e la creazione di occupazione. Per affrontare tali sfide, il piano nazionale sarà articolato in sei missioni, che rappresentano le aree tematiche strutturali di intervento, a loro volta suddivise in insiemi di progetti omogenei e funzionali, ai quali saranno collegate una o più politiche di supporto e di riforma (sostegno agli investimenti pubblici e alla ricerca e sviluppo e riforme della pubblica amministrazione, del fisco, della giustizia e del lavoro). Le sei missioni sono: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute. Allo scopo di avviare un dialogo informale con la Commissione europea, il Governo ha annunciato la presentazione in Parlamento di uno schema più articolato del piano, recante una previsione razionale e ordinata dei progetti di investimento e riforma. Lo schema sarà trasmesso alla Commissione europea a metà ottobre e terrà conto delle eventuali valutazioni di indirizzo formulate dal Parlamento.
Il Senato, dopo aver discusso la Relazione predisposta dalle Commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue sulle proposta di linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Atto n. 572), nella riunione di oggi martedì 13 ottobre ha approvato in Aula la risoluzione che fa propria la Relazione citata e le Relazioni approvate nelle singole Commissioni e he sono allegate alla stessa.