APPROVATA LA RIFORMA DEL RIO
L’aula della Camera, con 260 sì, ha approvato in via definitiva il disegno di legge Del Rio sulle città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni, contrari F.I. , M5S, Lega Nord e Sel con 158 no e 7 astenuti.
Le proposte di modifica presentate dalle opposizioni sono state tutte respinte.
Questo disegno di legge modifica la struttura degli enti locali e avviando il percorso per la soppressione delle province, c norma le fusioni tra comuni, disciplina le città metropolitane e le unioni dei comuni e recepisce la domanda di ampliamento dei Consigli comunali dei comuni minori Il completamento del quadro normativo richiederà ora la riforma del Titolo V della Costituzione che modificherà definitivamente organi e funzioni.
Veramente stucchevoli e artificiose sono state le polemiche dei 5Stelle sul fatto che la norma aumenterebbe di 26.096 il numero dei consiglieri comunali e di 5.600 gli assessori che saranno nominati in seguito all’entrata in vigore del DDL Del Rio, strumentali perché fingono di non capire che i consiglieri dei piccoli comuni sono dei volontari in altre vesti, che svolgono un ruolo fondamentale per quei territori e per quelle comunità.
Con l’approvazione definitiva di questa legge sulle Province e le città metropolitane comincia la semplificazione dell’assetto istituzionale italiano che troverà completamento con le riforme costituzionale e la riscrittura del Titolo V.
Si avvia un percorso sicuramente perfettibile, che trasforma le Province in enti di secondo livello, creando le premesse per l’avvio di aree vaste, che ridefinisce, sanando scelte folli del passato, le composizioni dei Consigli comunali e che fa concretamente partire l’istituzione delle Città metropolitane dopo venti anni di rinvii.
Si era assunto un impegno davanti agli italiani e si è oggi mantenuto quell’impegno.
Si allega
- il testo della norma, con la precisazione che la Camera in seconda lettura ha approvato il testo
così come modifiacto dal Senato
- e una scheda sintetica dei contenuti