APPROVATA LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE
Giovedì 26 Maggio 2016
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Provvedimenti
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Sociale
Giornata storica il 25 maggio per il mondo no-profit italiano: finalmente, dopo due anni e vari interventi legislativi, la Camera ha approvato in via definitiva una Riforma organica dell’intero Terzo Settore con 239 voti a favore e 78 contrari
Il terzo settore viene così definito, specificando regole e caratteristiche del complesso di enti privati senza scopo di lucro che hanno finalità civiche e solidaristiche, un insieme di soggetti che svolge un ruolo strategico fondamentale per uno sviluppo sostenibile, comunitario e partecipato.
Obiettivo della legge è creare un sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, valorizzando il potenziale di crescita sociale e occupazionale presente nel campo dell’economia sociale.
La legge delega il Governo a varare nei prossimi 12 mesi i decreti legislativi in cui saranno previste, tra le altre cose:
- stesura di un Codice del Terzo Settore con le disposizioni generali applicabili a tutti gli enti, la definizione delle forme e delle modalità di organizzazione, amministrazione e controllo, nonché le modalità di tutela dei lavoratori e della loro partecipazione ai processi decisionali;
- un Registro nazionale del Terzo Settore e relative modalità di iscrizione;
- armonizzazione della normativa sul volontariato e promozione sociale anche in collaborazione con le scuole, valorizzando l’esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo;
- revisione della disciplina che riguarda le imprese sociali ed aumento delle categorie di lavoratori svantaggiati per realizzare nuove forme di inclusione;
- passaggio del servizio civile da nazionale ad universale, prevedendo uno specifico status giuridico per i volontari e consentendone l’apertura anche ai cittadini stranieri regolarmente residenti;
- creazione di un Consiglio Nazionale del Terzo Settore in cui confluiranno l’Osservatorio nazionale per il volontariato e l’Osservatorio nazionale per l’associazionismo, organismo di consultazione che dovrà valorizzare le reti associative;
- semplificazione della normativa fiscale e l’agevolazione delle donazioni;
- istituzione di una fondazione (Italia Sociale) con lo specifico scopo di favorire l’incontro tra i finanziatori e gli enti beneficiari, dotata di un finanziamento di 1 milione di euro.
Qui alcuni link di approfondimento