APPROVATA LA RISOLUZIONE SUL PASSAGGIO DA DMV A DE PER LA GESTIONE DELLE ACQUE
Nei mesi scorsi la Commissione Agricoltura del Senato è stata investita della problematica e dalle preoccupazioni che il passaggio che sarebbe dovuto avvenire all’inizio del 2022 ( da Deflusso Minimo Vitale a Deflusso Ecologico), con la entrata in vigore della normativa europea appunto sul Deflusso Ecologico, che prevede un maggiore rilascio di portata nei fiumi e conseguentemente un minor prelievo di acqua non solo per l’irrigazione ma anche per impieghi idroelettrici, civili e turistici, aveva sollevato.
Sul tema abbiamo avviato un confronto approfondito con tutte le categorie ed i soggetti pubblici e privati interessati, ed abbiamo acquisito documenti puntuali sul tema che ci ha permesso di acquisire moltissime chiavi di lettura ed ha fatto emergere molte potenziali criticità.
Il lavoro fatto ha permesso di chiedere al Governo di “avviare le procedure necessarie a garantire il proseguimento delle sperimentazioni, posticipando per tale scopo i termini temporali di adeguamento dei rilasci d'acqua dalle derivazioni esistenti, per un periodo non inferiore a due anni, garantendo nel medesimo arco temporale la realizzazione di attività di analisi e di studi socioeconomici per l'individuazione di interventi, anche strutturali, volti a preservare la sicurezza alimentare della popolazione e la tenuta del sistema economico del Paese, fermo restando il rispetto della precedente disciplina in materia di deflusso minimo vitale, in vigore fino allo scorso anno”.
Da molte parti era infatti arrivata una richiesta di rettifica della norma in quanto i calcoli sarebbero previsti con un algoritmo che sarebbe calibrato sulle condizioni idrologiche dei paesi dell’Europa centro-settentrionale, difficilmente applicabile in tutti gli altri Paesi.
E in molti dei soggetti sentiti ne avevano evidenziate le conseguenze, in alcuni casi molto dannose, che ne sarebbero derivate.
In particolare risulterebbero non adattabili né applicabili a molti fiumi italiani, soprattutto a carattere torrentizio, che in alcuni mesi dell’anno sono carichi d’acqua (in primavera con il disgelo e in autunno nella stagione delle grandi piogge) mentre in altri sono quasi asciutti.
Rilasciare più acqua nei fiumi, nel rispetto delle nuove portate previste dal Deflusso Ecologico, potrebbe voler dire privare d’acqua vasti territori, ridurre la produzione agricola, compromettere ambienti e habitat naturali, distruggere paesaggi di pregio turistico-culturale con ripercussioni sulla ricarica di falda, e sulle risorgive ed i fiumi.
Consorzi di bonifica, istituzioni, anche del mondo ambientale ed attività produttive guardavano dunque con molta apprensione all’entrata in vigore del Deflusso Ecologico secondo quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque.
Alla luce della possibilità di deroga alla immediata attuazione laddove i vantaggi della introduzione del deflusso ecologico sono inferiori ai danni che questo stesso può provocare, abbiamo lavorato come detto per una Risoluzione, cioè una indicazione di azione, al Governo, per avere il tempo, come richiesto da ANBI, di approfondire con gli studi necessari la definizione di una modalità applicativa che vada nella direzione indicata dalle norme UE ma senza creare disastri e ricadute negative.
Soprattutto è emersa la necessità di non ricondurre la applicazione al singolo alveo fluviale ma di operare affinché le indicazioni siano a livello di bacino per una corretta gestione della risorsa idrica.
In allegato la Risoluzione approvata in Commissione.