APPROVATO ALLA CAMERA IL DECRETO SULLA PROROGA DI MISSIONI
Nella giornata di oggi la Camera dei Deputati ha esaminato e approvato un decreto legge che proroga alcune missioni internazionali delle Forze Armate e di polizia e prevede misure speciali per il sostegno e il rafforzamento dei processi di pace in territori stranieri colpiti da guerre.
Più nei dettagli, la prima parte del decreto si occupa di un generale rifinanziamento e della proroga di missioni internazionali per quanto riguarda differenti territori: in Europa, i luoghi interessati sono i Paesi balcanici, tra cui la Bosnia-Erzegovina e il Kosovo, in Asia, tra gli altri, l’Afghanistan, gli Emirati Arabi Uniti, la Palestina e il Libano, in Africa, infine, la Libia, la Somalia e il Corno d’Africa.
Per quanto riguarda la situazione dell’Asia è stata prorogata la presenza, in Afghanistan ed Emirati Arabi Uniti, non soltanto del Corpo militare volontario, ma anche del Corpo delle Infermiere volontarie della Croce Rossa italiana.
La situazione africana vedrà, invece, la proroga delle missioni contro la pirateria e la presenza della Guardia di Finanza in Libia per l’addestramento della Guardia Costiera libica, allo scopo di fronteggiare i fenomeni dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani.
Importante, poi, il capitolo sulla cooperazione allo sviluppo, con norme che hanno come obiettivo quello di migliorare le condizioni di vita di popolazioni e rifugiati di Paesi quali Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Repubblica Centrafricana, Siria, Somalia, Sudan, Yemen, Ciad, Giordania, Libano, Repubblica democratica del Congo e Palestina: particolare attenzione è stata donata alla prevenzione della violenza sulle donne e alla tutela dei diritti e del lavoro femminile, allo sviluppo di autogoverni locali, alla sicurezza alimentare, alla riabilitazione dei feriti e mutilati di guerra e a interventi di tipo sanitario per cercare di contrastare la diffusione del virus dell’Ebola. Fondamentali, inoltre, le misure di sostegno per sviluppare e sostenere processi di pace e di ricostruzione civile in Stati colpiti da guerre, con specifici fondi dedicati.