APPROVATO ALLA CAMERA IL TESTO UNICO SULL'AGRICOLTURA BIOLOGICA
Mercoledì 3 Maggio 2017
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Provvedimenti
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Agricoltura
Approvato dalla Camera dei deputati il "Testo unico sull'agricoltura biologica", con 269 sì, nessun contrario e 57 astenuti. Il testo si compone di 16 articoli e reca norme relative alla produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Ora il provvedimento passerà al vaglio del Senato.
La proposta definisce la produzione biologica attività di interesse nazionale con funzione sociale, perché basata sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali e sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Il metodo di agricoltura biodinamica è equiparato al metodo di agricoltura biologica.
Obiettivo è disciplinare la produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico; le autorità nazionali e locali e gli organismi competenti in materia; i distretti biologici e l’organizzazione della produzione e del mercato; gli strumenti finanziari per il sostegno della ricerca, le campagne di informazione e di comunicazione istituzionale e le iniziative per incentivare l’impiego di prodotti biologici negli enti pubblici e nelle istituzioni.
Sono oltre 60.000 aziende agricole italiane che applicano i metodi di coltivazione biologica in una superficie molto estesa (più di un milione e mezzo di ettari - oltre il 12% della superficie agricola) e oltre 8.000 imprese che trasformano la materia prima biologica prodotta, un comparto che impiega circa 250mila addetti, in gran parte composto da giovani e donne con un elevato livello di istruzione e di formazione professionale.
L’Italia è il sesto Paese al mondo per superficie agricola senza concimi e pesticidi chimici di sintesi, il nono per percentuale di agricoltura biologica rispetto a quella totale e per tasso d'incremento delle superfici biologiche. In Europa, l’Italia detiene il primato per numero di aziende agricole biologiche e, sul fronte della domanda, rappresenta il settimo mercato mondiale per consumo di prodotti biologici. Leader mondiale per quantità di prodotti biologici, l’Italia è al primo posto nella produzione di agrumi biologici, al secondo posto al mondo per l'apicoltura e per la produzione di ortaggi, di uva e di olive, al terzo per la produzione di frutta, al quarto per le leguminose. Il settore è in rapida evoluzione: basti pensare che nel solo comparto del vino biologico, nel 2015 si è registrato un incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente della superficie coltivata a vigneti biologici.
Importante l'articolo 4 del testo unico, che istituisce il "Tavolo tecnico per l'agricoltura biologica" con i principali attori della filiera e i rappresentanti del ministero e delle regioni, al quale viene affidato il compito di definire le priorità per il "Piano d'azione nazionale per l'agricoltura biologica" e di esprimere pareri sui provvedimenti di carattere nazionale ed europeo in merito alla produzione biologica. Il tavolo potrà inoltre proporre interventi per l'attività di promozione dei prodotti biologici e dovrà organizzare almeno un incontro annuale per confrontare le esperienze dei distretti biologici.
All'articolo 6, il testo unico istituisce il "Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica" che sostituisce, rivedendone le finalità, il precedente "Fondo per l'agricoltura biologica e di qualità" già previsto a legislazione vigente. Il nuovo fondo è destinato al finanziamento del "Piano d'azione", con una riserva del 30% alla ricerca. Il fondo è alimentato dal contributo annuale dovuto per la sicurezza alimentare nella misura del 2% del fatturato dell'anno precedente relativo alla vendita di prodotti fitosanitari; tale contributo è già previsto a legislazione vigente ed è destinato al finanziamento del fondo. Innovativa risulta l'introduzione di sanzione in caso di mancato pagamento del contributo.
Degno di particolare interesse è anche l'articolo 14: prevede che gli agricoltori che producono varietà di sementi biologiche iscritte nel registro nazionale delle varietà da conservazione nei luoghi dove tale varietà si sono sviluppate hanno diritto alla vendita diretta e in ambito locale e possono procedere al libero scambio delle stesse. Per le sementi biologiche non iscritte ad alcun registro, evolute e adattate nell'ambiente di coltivazione, è riconosciuto il diritto di vendita diretta agli altri agricoltori in ambito locale in una quantità limitata di sementi.
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