APPROVATO DECRETO POLETTI : UNO STRUMENTO PER LE IMPRESE E PER IL LAVORO

La Camera dei deputati ha approvato in terza lettura il Decreto Lavoro nella giornata di oggi, 15 maggio, permettendone così la conversione definitiva in legge con 279 voti favorevoli, 143 contrari e 3  astenuti. Il parlamentare cuneese del Pd Mino Taricco, a conclusione dei lavori, ha voluto analizzare nel concreto i risultati a cui è approdato il provvedimento nella sua formulazione finale, sottolineando come esso, anche a seguito delle ultime modifiche apportate, rappresenti un primo passo importante verso una riforma complessiva delle normative sul lavoro. Taricco ha poi anche sottolineato la capacità del decreto di risolvere alcune tra le problematiche attuali del settore dell’occupazione, quali per esempio di avviare una semplificazione dei molti obblighi e degli adempimenti richiesti alle imprese e dare avvio ad un percorso finalizzato ad aggredire il fenomeno della precarietà.


Il parlamentare cuneese del Pd ha poi proseguito: “Il decreto approvato in via definitiva dalla Camera rappresenta una semplificazione importante soprattutto per le piccole imprese, in un momento nel quale il dato occupazionale rappresenta una drammatica emergenza. Noi crediamo che un contratto a tempo determinato, nel periodo che stiamo vivendo, sia infatti più capace di garantire tutele rispetto alle tante forme spurie di contratto che hanno spopolato in questi anni. Nei dettagli, significative sono alcune delle modifiche apportate dal Senato, introdotte grazie ad emendamenti proposti dal Governo ed approvati dall’Aula. Il testo finale prevede in primo luogo, la disciplina dei contratti a tempo determinato, che con questa norma potranno avere una durata di 3 anni, un massimo di 5 proroghe e non potranno rappresentare più del 20% dei contratti a tempo indeterminato di ciascuna azienda, ha visto inserire, tra le ultime modifiche, la decisione di non applicare questo limite del 20% a istituzioni o enti che conducano ricerca scientifica e ad imprese che occupano sino a 5 dipendenti.


Un’altra modifica ha sancito che, in caso di sforamento di questo limite, l’obbligo di assunzione dei lavoratori in eccesso per le imprese, previsto in un primo momento, sia sostituito con sanzioni pecuniarie. Ha destato invece qualche riserva la decisione di fissare la percentuale di stabilizzazione degli apprendisti al 20%, applicandola solo alle imprese con più di 50 dipendenti invece che 30, come era precedentemente: a mio avviso, si tratta però di uno dei pochi punti problematici. Buone invece, infine, le modifiche che regolamentano ulteriormente la formazione prevista degli apprendisti e il diritto di precedenza nelle assunzioni per le donne in congedo di maternità, che ora dovrà essere anche specificato per iscritto nel contratto di lavoro medesimo. Condivido quindi la soddisfazione del ministro Poletti, secondo cui questo decreto non contribuirà a creare ulteriore precarietà: al contrario, esso renderà più stabile e sicura l’occupazione dei lavoratori e, al contempo, semplificherà l’azione, gli obblighi e gli adempimenti a carico delle imprese. In conclusione, siamo convinti che questo decreto, primo tassello della più complessiva riforma del lavoro che dovrà essere completata con l’approvazione del disegno di legge delega, sia uno strumento importante per avviare la ricostruzione di un necessario equilibrio tra necessità di flessibilità e semplificazione per le imprese e necessarie tutele e reti di protezione per i lavoratori”.


La conversione definitiva del decreto in legge giunge dopo un articolato percorso: martedì 13 maggio il Governo aveva infatti ottenuto, alla Camera, la fiducia sulla terza lettura del testo del decreto; decreto che, in precedenza, aveva già ricevuto l’approvazione, con le relative modifiche, del Senato e della stessa Camera, rispettivamente nelle giornate di mercoledì 7 maggio e mercoledì 24 aprile.


 


In allegato una sceda del provvedimento


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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