ARRIVA IL NUOVO CONTO TERMICO: 900 MILIONI PER CONTRASTARE L’INQUINAMENTO
Giovedì 21 Gennaio 2016
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Provvedimenti
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Ecoambiente
Finalmente, con un ritardo di oltre un anno, è stato emanato il nuovo Conto Termico, una misura importante per contrastare l’inquinamento e rilanciare l’economia, a partire dall’efficienza energetica e dalle fonti rinnovabili.
La dotazione è di 900 milioni di euro, 200 per le istituzioni pubbliche e 700 per i privati, finora inutilizzati per motivi burocratici. I punti nevralgici del nuovo Conto Termico sono semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica.
Tra le novità, la previsione di un catalogo di prodotti prequalificati per l’efficienza energetica che ridurrà i tempi di valutazione da parte del GSE e la possibilità che l’incentivo previsto possa essere erogato anche in un un’unica soluzione. Inoltre è stato innalzato il livello degli incentivi: infatti, per le ristrutturazioni che portino gli edifici della P.A. ad ‘energia quasi zero’ l’incentivo può raggiungere il 65%.ed è fondamentale per ridurre l’inquinamento legato alla produzione di calore, responsabile di circa il 40% delle emissioni di polveri sottili, oltreché di molti altri inquinanti e di CO2.
Per i privati sono invece incentivabili interventi di piccole dimensioni quali:
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore;
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa (taglia massima 2 MW);
– l’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento (taglia massima degli impianti 2500 metri quadri)
– la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (taglia massima 2 MW);
– la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore (taglia massima 2 MW).
Si tratta di un primo passo, si tratta ora di applicarlo bene, monitorando l’efficacia delle nuove norme e facendone un pezzo delle politiche strategiche per rispondere all’emergenza smog. L'obiettivo è seguire la direzione indicata dalla Cop21 di Parigi, tagliare le bollette insieme alle emissioni e rilanciare la nostra economia stimolando l’innovazione e la competitività delle nostre imprese.