ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ GIOVANILE. UN PO' DI STORIA

Il fondatore di ASG è don Domenico Cravero, il quale fin dagli anni ’80 avviò alcune istituzioni sociali per la cura delle dipendenze e delle patologie mentali e per l’abilitazione nell’handicap e nell’autismo.

In seguito a una Ricerca Intervento in un quartiere della periferia torinese nel 1983 ha costituito nel 1984 l’Associazione Solidarietà Giovanile (www.solidarietagiovanile.it) come ispiratrice e movente ideale del lavoro sociale e nel 1985 la coop. soc. Terra Mia (tipo A: www.terramiaonlus.org) come braccio operativo per il lavoro sociale verso il disagio. Le due istituzioni sono tutt’ora attive. Nel 2018 l’agricoltura sociale di Terra Mia, notevolmente sviluppata in 8 fattorie (circa 80 ettari) è confluita nella coop. agricola sociale Release che opera sul territorio cuneese e torinese.

Numerosi testi hanno illustrato il programma di questi anni. 
I primi due libri di descrizione metodologica circa il valore curativo dell’agricoltura risalgono al 1993 (Piacere di vivere e Regole di vita, Torino 1993). 
Seguirono: Alimentare il corpo, nutrire l’anima (Padova 2014), Cantare la terra (Cantalupa 2016, Terra, cibo, vita Teoria e metodologia dell’agricura (Milano 2018), Economia della speranza (Ecra, Roma 2019)
Gli ultimi volumi sono Terra, lavoro, autismo. Abilitazione attraverso l’agricura® (Ecra, Roma 2020)
e La terra che genera, cura e guarisce. La terapia dell’agricura® (Ecra, Roma 2020).

Fin dalle prime esperienze e teorizzazioni, la cura attraverso l’agricoltura ha presupposto non solo un orto ma una vera fattoria, dotata delle più ampie varietà di coltivazioni per permettere la massima adattabilità e personalizzazione dell’intervento che in un primo tempo era inteso come ergoterapia e ora come agricura®. L’apprendimento occupazionale, per chi non aveva mai veramente lavorato, come numerosi pazienti tossicomani o per chi era stato dichiarato inetto al lavoro perché handicappato, è stata la prima sfida. 

Lo scopo principale per molti pazienti/utenti è quello di “insegnare” a lavorare.
Lo staff operativo ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell’incrociare i bisogni individuali e sociali degli utenti/pazienti con gli obiettivi del progetto. Lo sforzo è di far sentire le persone più degli addetti che dei pazienti/utenti, per sviluppare quel senso di autostima e di sicurezza di sé che li pone nella condizione di affrontare, terminato il percorso, la dura realtà esterna. Lo studio di nuove pratiche terapeutiche e di possibilità abilitative si è quindi sempre accompagnato con la ricerca di visioni e prassi economiche adeguate (cooperazione, agricoltura sociale, flessibilità dei contratti. . .) fino a confluire nella proposta di un’economia della speranza come ho illustrato nel mio testo Economia della speranza Roma, 2019. Gli orientamenti lì presentati derivano da questa lunga e costante operatività.
Trattare il paziente/utente come persona e non come malato o disabile è un importante indicatore di successo, in un approccio non esclusivamente clinico (farmaceutico) o assistenziale. 
Una vera impresa (fattoria) richiede molto impegno e continua formazione per chi ha meno risorse. Offre però opportunità interessanti oltre al lavoro: il contatto con i clienti (commercializzazione, il marketing) e un’ampia socializzazione come la partecipazione alle feste paesane, alle celebrazioni legate alla terra.

La pratica terapeutica, prevista anche dall’attuale legge nazionale sull’agricoltura sociale, è da anni costantemente coordinata con gli istituti universitari di Torino, Modena-Reggio Emilia, Piacenza. L’inserimento di tale sperimentazione in progetti di attività culturali e sociali è prevista anche tramite l’implementazione della pedagogia giuridica in quanto sapere disciplinare anch’esso in corso di sviluppo, il quale si colloca nell’intersezione delle digital humanities, scienze giuridiche e scienze umanistiche.

    -  La fattoria pedagogica
La persona con problemi di handicap è aiutata attraverso percorsi ragionati e precisi di abilitazione, orientati alla vita indipendente e di capacitazione per l’inserimento lavorativo, secondo il corredo concettuale e i percorsi disegnati nel mio volume Terra, lavoro e autismo
Abilitazione attraverso l’agricura®. Il lavoro in fattoria offre molteplici possibilità di essere creativi, di migliorare la mobilità, la forza muscolare e l’equilibrio, la coordinazione fine, grossa, bilaterale e occhio-mano. Il lavoro con la terra è anche la cura dei luoghi e questo ne amplifica il valore sociale e culturale. L’abilitatore e il tutor professionale si specializzano sul Bilancio delle abilità, il Bilancio delle competenze, il colloquio abilitativo e il sistema di valutazione nell’abilitazione autistica.

  - La fattoria terapeutica
Nel testo La terra che genera, cura e guarisce. La terapia dell’agricura® definisco l’agricoltura in fattoria come metafora della psiche umana, dove anche il più apparentemente banale dei compiti assume una valenza terapeutica ed ecologica profonda. Il metodo consiste nel riportare 26 variabili nel trattamento delle dipendenze, dei disturbi di personalità e delle patologie mentali ad altrettante variabili agricole (cfr. www.agricura.cloud).  

 - L’agricoltura sociale e terapeutica di Release sacs nel territorio torinese e albese
Release sacs  si occupa di attività inerenti l’agricoltura biologica sociale come strumento di inclusione socio-lavorativa di persone svantaggiate e giovani neo-diplomati o laureati del territorio in un’ottica di sviluppo economico locale, sostenibile e solidale. 

Le attività svolte nell’albese sono la viticoltura e la vinificazione (4 vigneti e cantina a Montà e S. Stefano Roero), la coltivazione del castagno (Montà)  la coltivazione della nocciola e l’apicoltura a San Benedetto Belbo, con annesso  laboratorio agro-alimentare (prodotti da forno, pasta, lavorazione nocciola) e il laboratorio agro-alimentare a Dogliani (panificazione, prodotti da forno, lavorazione ortofrutticola, commercializzazione al dettaglio e all'ingrosso – www.saporedilanga.it).

Nel territorio torinese le attività sono la produzione di orticole (ca 7 ettari) a Carmagnola e Moncalieri, la cerealicoltura per la panificazione a Poirino e Carmagnola, frutteti a Scalenghe e Marentino, noccioleto a Marentino. Prati, piccoli frutti e vigneto a Chieri.

Questo progetto si inserisce nel settore di promozione e solidarietà sociale attraverso attività di lavoro ed imprenditoria. 
L’obiettivo è incrementare l’accesso al mercato del lavoro di persone svantaggiate ma anche l’imprenditoria giovanile.
San Benedetto Belbo e i comuni confinanti, negli ultimi 50 anni, hanno visto la propria popolazione drasticamente ridotta, i giovani hanno difficoltà a rimanere sul territorio. Release ha in questo Comune una comunità accoglienza che ospita una decina di ospiti.
Il progetto di Release permetterà il mantenimento e l’inserimento lavorativo sia presso il Laboratorio di Dogliani sia presso quello di S. Benedetto Belbo, attraverso la produzione di eccellenze agricole del territorio langarolo. Questa comunità è sempre stata ben accetta in paese. Rilanciare l’attività agricola può concretamente contribuire al ripopolamento e all’animazione del paese.
La Cooperativa ha sempre considerato importante operare in modo integrato sia con le strutture dell'Ente Pubblico e sia con gli altri Enti privati, mirando alla realizzazione di una politica sociale innovativa e attenta ai bisogni emergenti.

La cascina di Chieri (str. Tetti Grondana 3) è adibita anche Agri housing Quattordici stanze per permanenza di lungo periodo o anche temporanea di cui due per la recettività agrituristica. E’ pensata come Equivillaggio attrezzato per ippoterapia e per l’onoterapia 
Offre ospitalità animali abbandonati e maltrattati sostenuti attraverso forme di croudfunding

Attualmente ASG e Release stanno costruendo una rete di mutuo aiuto e attivare sinergie innovative tra imprese agricole sociali a movente ideale per garantire la sostenibilità delle imprese,  sviluppare la qualità della produzione agricola, incrementare l’innovazione tecnologica, creare posti di lavoro per persone svantaggiate. 
Sta cercando di raggiungere i seguenti traguardi: 1. commercializzare nei propri punti vendita anche i prodotti delle altre IA  2. condividere la proprie buone prassi (gestionali, colturali, tecnologiche. . .) 3. attivare servizi comuni e di sharing, di acquisti condivisi, soprattutto nelle tecnologie innovative.
E’ stata per ora raccolta l’adesione della coop. soc. I Tesori della Terra di Cuneo (che raccoglie comunità cuneesi dell’Ass. Papa Giovanni. Altri gruppi sono interessati (es. Sermig Torino)

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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