AUTORIZZAZIONE AZZOLLINI

Sarò sincero, la questione Azzollini, per come è stata condotta, non mi è piaciuta per niente.
Non sono un Senatore e non ero chiamato a decidere, non ho letto i documenti inviati dalla procura a sostegno della richiesta di arresto, che sono comunque disponibili, per chi volesse visionarli, sul sito del Senato http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/docnonleg/30811.htm , ma al di la del merito è la sequenza dei passaggi che si sono susseguiti che mi ha lasciato molto perplesso.
Vorrei brevemente ripercorrerla :
- Innanzi tutto il gruppo PD in Giunta delle Elezioni e delle Immunita'  parlamentari aveva espresso “il proprio voto favorevole sulla proposta del Presidente relatore, evidenziando che la decisione del Tribunale del riesame consente di escludere la configurabilità di un fumus persecutionis, atteso che tale organo è terzo, super partes, collegiale e ha sede in un tribunale diverso, ossia nel Tribunale di Corte di Appello di Bari”.  http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=930125  e la posizione tenuta in Giunta delle Elezioni e delle Immunita'  parlamentari in tutti i passaggi, nelle riunioni del 16, 18 e 23 giugno e 7 e 8 luglio sera, è stata molto chiara  http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda32823.htm
- Sono intanto intervenute l’8 luglio pomeriggio le dimissioni del Sen. Azzollini da Presidente della Commissione Bilancio al Senato -       
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=93000
- Il  28 luglio il Presidente dei senatori, Luigi Zanda, inviava  una mail a tutti i Senatori del Partito Democratico invitandoli a seguire il dibattito in Aula per formarsi un proprio convincimento sul caso anche perché “per la prima volta in questa legislatura l’aula sarà chiamata a esprimersi sulla richiesta di arresto di un Senatore. In vista del voto, che ciascuno di noi esprimerà secondo il proprio convincimento, vi invito a esaminare con attenzione la decisione della Giunta dell’8 luglio”. 
- Il 29 luglio 2015 alle ore  11,40  viene formulata la richiesta di votazione segreta
- Il 29 luglio 2015 alle ore  12:00   la Votazione : Senato non approva richiesta d’arresto per Antonio Azzollini .  189 NO ,  96  SI  e 17 astenuti.
Sin qui sono i fatti,  parrebbe che a spingere il Presidente del Gruppo PD, Grasso, a scrivere quella mail sia stata la consapevolezza che, diversamente dai componenti PD della Giunta per le Elezioni ed Immunità, maggioritariamente favorevoli al si all’arresto, nel gruppo ci fosse un ampio fronte di Senatori che, alla luce del contenuto delle carte, in Aula fosse orientato a votare no.
Se così era perché non spiegarlo, perché non dire che vi erano anche idee diverse e perché ?
Era assolutamente legittimo e anche doveroso che ognuno giudicasse secondo coscienza e lo facesse alla luce degli interventi in Aula e della documentazione pervenuta, ma, e lo dico sommessamente e senza pretesa di giudizio,  probabilmente serviva una chiarezza diversa.
La seconda cosa che mi ha lasciato perplesso è l’intervento della Vicesegretaria Serracchiani. Credo sia legittimo esprimere le proprie opinioni, ma, e mi si scusi la franchezza,  lei non è una persona qualunque, è il Vicesegretario, e, penso che il Presidente Zanda non si sia mosso in perfetta solitudine e che prima di scrivere quella mail abbia parlato con qualcuno al partito, quanto meno per confrontarsi,  rimango comunque convinto che sarebbe stata buona cosa che il Vicesegretario usasse il suo ruolo per determinare un esito, e non per criticarlo a posteriori.
Un’ultima annotazione, ciò che è successo mi conferma nella convinzione che i commi 2 e 3 dell’articolo 68 della Costituzione vadano abrogati, andrebbe mantenuto solo il primo, quello dell’insindacabilità  delle opinioni espresse, perché il secondo ed il terzo, oltre che discutibili di fronte all’articolo 3 della stessa Costituzione, sull’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, non sono più capiti ne accettati in questa stagione.
Credo anche che togliere questo filtro, responsabilizzerebbe maggiormente i magistrati ad una applicazione più rigorosa della carcerazione preventiva, da applicarsi nei soli casi in cui vi siano effettivi rischi di fuga, di reiterazione  o di inquinamento delle prove, ma per tutti i cittadini e non solo per i parlamentari.
Credo sia profondamente inutile piangere sul latte versato, sicuramente si è sbagliato, nulla di irreparabile, perché il Parlamento non giudica nel merito, per cui, come è giusto che sia, il procedimento penale va avanti, ed avrà il suo corso naturale. Ciò che invece possiamo fare è fare tesoro degli errori, creando le premesse perché non abbiano a ripetersi.

Mino Taricco

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