Alla SEGRETERIA PROVINCIALE e a tutto il PD di Cuneo

Carissimi , 

nella speranza di fare cosa utile sottopongo a voi queste considerazioni, che sono mie nella esposizione, ma che, in modi diversi, mi sono state espresse e rappresentate da tanti iscritti e simpatizzanti del PD. 
Nelle ultime settimane infatti, dopo le Elezioni Regionali, sono stato oggetto di mail e di contatti da parte di molti dirigenti, iscritti, simpatizzanti e amici del PD della nostra provincia. 
Tema dei contatti e di molti incontri che ne sono seguiti, sono le vicende che hanno attraversato la vita del partito in questi ultimi tempi, ma soprattutto domande, idee e proposte per renderlo più capace di interpretare le aspirazioni e le speranze di molte persone e di diventare una vera alternativa politica e amministrativa alle destre nella nostra provincia. 
Molti hanno espresso disagio e distacco di fronte alla percezione di divisione tra le persone più rappresentative del partito, che trasmettono all’esterno la sensazione di essere più interessate agli assetti e alle opportunità soggettive future, che ai problemi dei territori e alle questioni che toccano la vita delle comunità e delle famiglie, in una stagione sicuramente molto difficile. 

Di fronte all’idea di politica che le destre al potere stanno attuando, intesa ed affermata come potere, come arbitrio, come interesse di singoli o di gruppi, (leggi ad personam in crescendo fino al caso Brancher, norme agevola-scempio cricche ricostruzioni, condoni e scudi per evasori, smantellamento di diritti scambiati con abolizione ICI prima casa grandi patrimoni, abolizione di diritti e di regole spacciati per semplificazioni e modernizzazioni, ecc..) , in tanti hanno espresso la convinzione che o il PD cresce e rende sempre più evidente una differenza, oppure rischiano di crescere, con sempre maggiore intensità, la protesta o peggio la distanza dalle Istituzioni, dalla politica e dal PD.                                
Credo che il PD atteso da tanti sia un partito aperto ad ogni nuova energia che accetta la sfida della contaminazione culturale oltre i vecchi schemi, consapevole delle proprie ricchezze che gli derivano dal passato e che, se non sarà capace di lasciarsi innovare dall’innesto di nuove energie, sarà destinato a consumarsi e poi a spegnersi. 
E’ una sfida alla generosità che accetta di avviarsi in mare aperto, insieme a compagni di viaggio con rinnovate affinità, verso orizzonti da definire in corsa. 

Queste sono le sollecitazioni che i cambiamenti sociali, culturali e politici ci impongono! 

Sono assolutamente convinto che ci siano in noi tutte le energie e le capacità per affrontarle e per costruire insieme qualcosa di grande. 

Ci sono però alcune questioni da non sottovalutare e da approfondire e per questo ho maturato la convinzione che, su queste, sarebbe necessario aprire un vero e proprio confronto. 
Sono fermamente convinto sia necessario avviare questa riflessione prima che una nuova stagione congressuale rischi di ripartire esclusivamente con i tratti di una conta per definire il peso ed il potere di singoli e di gruppi. 

Mi permetto di suggerire alcuni temi ed alcune indicazioni che potrebbero essere utili in questa riflessione: 

- credo vi sia la necessità di intensificare il “radicamento” del partito ripensando e rafforzando il ruolo ed il funzionamento dei circoli, aprendoli a nuove energie, che già ci sono, puntando se possibile a riferimenti comunali o anche più stretti , ma anche a coordinamenti territoriali capaci di dare efficacia alla presenza e a finalizzarne l’azione; sarà necessario un confronto sul come ma anche e soprattutto l’avvio di una stagione di promozione e di lavoro sul territorio. Per questo il mio impegno come Consigliere Regionale e quello dei colleghi Consiglieri Provinciali credo possa essere totale; 

- l’esperienza delle Provinciali fatta di incontri, di confronto, di ascolto e di proposte, inizialmente svalutata e accantonata, è stata capace di avvicinare energie nuove e di seminare e accrescere entusiasmo e voglia di impegno in chi si è lasciato coinvolgere. Purtroppo in tanti sono rimasti, almeno con il cuore, ai margini; 

- l’esperienza delle comunali ce lo ha additato come stile e metodo: il confronto nelle singole realtà, la dedizione, l’ascolto la costruzione insieme dei progetti, l’apertura, sono le caratteristiche di una proposta capace di cambiare equilibri che sembravano non sovvertibili. Da questa consapevolezza e da questa esperienza deve ripartire la nostra azione; 

- dovremo mettere in campo un rapporto più costante e più intenso anche con le forze sociali ed economiche del territorio ; in questo lavoro l’interazione e la collaborazione tra partito ed eletti potrà essere una risorsa ed una opportunità fondamentale ; 

- ho sentito, negli ultimi mesi, parlare molto della necessità di una non dipendenza del Partito dall’azione degli “eletti”, in una accezione che pare orientata più a limitare l’influenza degli eletti stessi, che finalizzata a rafforzare il Partito ( sono convinto che questi temi appassionino più coloro che aspirano a spazi nel partito, che non coloro che il partito lo fanno sui territori). Credo invece siano da ricercare le forme di una collaborazione e di un impegno degli eletti all’interno dell’azione del partito stesso; su questo punto tanti nostri iscritti ci chiedono una azione che renda evidente una stretta sinergia; 

- taluni comportamenti e modalità di azione, nel recente passato, purtroppo anche nella nostra provincia, hanno dato la sensazione di un partito influenzato da comportamenti spregiudicati o da logiche di “aree” o componenti che si muovono non per sostenere convinzioni ed orientamenti culturali o politici, ma prevalentemente per interessi ed ambizioni personali o di gruppo, più orientati e motivati da appartenenze che vengono da un passato più recente o più lontano, che non al futuro da costruire; 

- se ha avuto un senso, in occasione delle primarie, accompagnarci più strettamente con coloro che condividevano il sostegno allo stesso candidato Segretario per il Regionale e per il Nazionale, il mantenere anche nei ragionamenti provinciali la stessa ripartizione del partito, rischia di minare alla radice la possibilità di costruzione di un partito aperto e capace di valorizzare tutte le possibilità e le potenzialità di crescita. Ciò che siamo chiamati ad avviare è una costruzione nuova da mettere in atto con generosità ed apertura a tutti coloro che non hanno alle spalle una storia con noi, ma vogliono con noi avere un futuro; 

- la lettura della realtà che molti mi hanno comunicato è di un partito impegnato con gran dispendio di energie in incontri riunioni , contatti , iniziative, ecc. , finalizzate non a costruire e rafforzare la sua presenza per essere di riferimento e di fiducia per le persone, le famiglie, gli enti, le associazioni ed i corpi intermedi delle nostre comunità e dei nostri territori, ma impegnato, al suo interno, a definire gli equilibri per decidere chi comanda e chi avrà in mano le leve per poter contare sulle prossime decisioni; 

- a me e a molti di noi tutto questo non interessa! Non siamo attratti da questo gioco. Sono stato eletto Consigliere Regionale e devo fare ciò che il mio mandato richiede: operare nelle Istituzioni e organizzare, come già in passato, incontri per rendere conto ai cittadini del nostro lavoro e della nostra azione e anche per raccogliere indicazioni e suggerimenti; tutto questo potrà diventare tassello di una costruzione e di un radicamento fatto con il partito. La mia disponibilità è totale, ma richiede una condivisione esplicita e la volontà di camminare insieme; 

- credo sia necessario prima di tutto ridirci, in modo assolutamente esplicito, quanto e come condividiamo l’amore per le nostre comunità, per la nostra terra e quanto questo è il motore ed il senso del nostro impegno; a quali condizioni sia possibile farlo meglio, in modo più efficace, e più bello se lo facciamo insieme. Sarò un romantico, ma credo che se non ci sono queste premesse, parlare di valori, di identità, di forma partito, sia o rischi di diventare strumentale ad altre logiche; 

- ho già avuto occasione di dire che vi è una grande differenza tra : -- l’ impegno per la soluzione dei problemi di una comunità e di un territorio, che diventa politica in un partito per poter lavorare con altri con cui si sente maggiore affinità e insieme affrontare e costruire soluzioni e -- una decisione personale o di gruppo di fare politica e dover quindi, obbligatoriamente, occuparsi dei problemi , o fingere di farlo , per ottenere consenso. Forse da fuori si assomigliano ma le persone, quando ne vengono a contatto, colgono a pelle la differenza ; 

- credo che su questi temi , e sulle indicazioni pratiche di viaggio che ne discendono , sia necessario rilanciare , anche eventualmente in collaborazione con altri soggetti , una azione di formazione sui “fondamentali dell’impegno” politico ed amministrativo aperta a tutti ma con particolare attenzione ai più giovani , alla stregua di ciò che si fece negli anni ’80 con le “scuole di formazione socio-politica” . 

Nella speranza di avere fatto cosa utile sono a sottoporre a voi queste considerazioni di cui, come ho già detto, mi sono fatto convintamente portavoce. 

Credo sarebbe bello se, ancora nelle prossime settimane, fosse possibile creare occasioni di confronto e di incontro aperte; è in gioco un appuntamento congressuale che deve aiutare a costruire un partito capace di ridare fiducia a coloro che, nonostante tutto, continuano a credere possibile una alternativa alta per il futuro di questa provincia. 

Da qualche mese a questa parte, la segreteria ha avviato un lavoro, sia pur in una condizione di pressione continua, alla ricerca di un equilibrio unitario difficile. 

Troppe energie sono state spese per evitare che altri potessero fare o rafforzare posizioni o idee, poche energie sono rimaste per costruire. E’ arrivata l’ora di aprire porte e finestre e di scommettere sui nuovi cantieri possibili, convinti come siamo che quando si aprono nuovi cantieri c’è lavoro per tutti, soprattutto se siamo armati di buona volontà e di generosità. 

Arturo Paoli ha scritto “camminando s’apre cammino “. 

Auguri . Buon lavoro a tutti. 

Mino Taricco 

Cuneo, 02.07.2010

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