Approvata in via definitiva la legge sull'Agricoltura sociale

Oggi è stata approvata in via definitiva dal Parlamento la Legge sull’Agricoltura sociale, concreta opportunità economica oltre che forte strumento di inclusione, dal momento che è finalizzata a realizzare interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi. Nello specifico, essa coinvolge attività praticate in ambito socio riabilitativo e terapeutico a vantaggio di soggetti deboli (come ad esempio portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti e anziani), sviluppate grazie al contributo di molteplici figure professionali e attraverso attività ortoculturali o svolte con animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia).
 
In data 29 luglio, la XIII Commissione Agricoltura aveva approvato la Legge sull’Agricoltura sociale, dopo che il testo era arrivato dal Senato con alcune piccole modifiche. Ho partecipato attivamente ai lavori preliminari sul provvedimento svolti negli scorsi mesi dalla Commissione e ho manifestato la mia soddisfazione per il passo compiuto nella giusta direzione, esprimendo però la convinzione che la legge dovesse essere migliorata al Senato in alcuni suoi limiti, come ad esempio la soglia del 30% sul fatturato per le cooperative sociali. Avevo contestato il limite alla Camera e speravo che il Senato lo avrebbe corretto, così avevo presentato un emendamento che correggeva l’errore, ma stante la volontà di non fermare la Legge che, nel complesso, è una buona Legge, e avrebbe rischiato, tornando al Senato di bloccarsi, ho presentato con alcuni colleghi un Ordine del Giorno che è stato approvato. 
L’ordine del giorno crea le premesse per avere i dati per una revisione del limite del 30%. Il testo finale approvato, da un lato, valorizza il settore agricolo sia nei suoi aspetti produttivi sia nei servizi che può fornire alle comunità locali e, dall’altro, va a normare l’esperienza di impegno delle cooperative sociali che hanno sviluppato, durante gli ultimi anni, molti percorsi di recupero e riabilitazione attraverso attività agricole; oltre a ciò, questa norma indica la via per una concreta collaborazione tra agricoltura e settore assistenziale, prevedendo la possibilità che queste stesse pratiche possano essere svolte in collaborazione tra aziende agricole, cooperative e imprese sociali ed Enti pubblici.

Si tratta quindi di un provvedimento atteso che nelle sue linee generali promuove pratiche e attività realizzabili dagli imprenditori agricoli, permettendo di ampliare il settore di intervento delle loro aziende anche all’ambito assistenziale, e dalle cooperative sociali che sviluppano la loro attività nel campo agricolo.

Numerose le novità, a partire dall’introduzione della definizione di agricoltura sociale, in cui rientrano le attività di inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale; prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura; prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l`ausilio di animali e la coltivazione delle piante; iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l`organizzazione di fattorie sociali e didattiche. 
Le Regioni, nell`ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, mentre le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l`assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale. I Comuni potranno prevedere specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche. 
Infine, gli enti pubblici territoriali avranno criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell`ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli; gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, agli operatori dell`agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. 
Infine, viene istituito l`Osservatorio sull`agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf: si tratta di uno strumento chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione. 

Questa legge fornisce un riferimento certo, a livello nazionale, a un tema importante che da tempo aveva bisogno di una disciplina. Ora possono essere introdotte e rese operative le linee guida stabilite, in modo da dare slancio ad un settore che ha dimostrato in questi anni di saper interpretare le domande del territorio, fornendo risposte e seminando speranza. Si rimette al centro la tutela della persona e della sua dignità, creando una sinergia virtuosa tra obiettivi economici e responsabilità sociale.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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