BANDA LARGA SU TUTTO IL PIEMONTE
“LA GIUNTA COTA SI SVEGLI E FACCIA QUANTO LE COMPETE PER ESTENDERE LA BANDA LARGA A TUTTO IL PIEMONTE. I SOLDI CI SONO, BASTA LA VOLONTA’ DELLA GIUNTA”.
Una interrogazione del Consigliere Regionale PD Mino TARICCO
Il consigliere regionale PD Mino Taricco ha presentato una interrogazione sulla diffusione della banda larga sul territorio piemontese e gli atti del governo regionale su questo tema.
“Purtroppo la Giunta regionale appare immobile - spiega Mino Taricco - su un tema così importante. La diffusione capillare della connessione a banda larga è una condizione irrinunciabile per favorire l’utilizzo di servizi innovativi per lo sviluppo sociale, economico e culturale di un territorio e la modernizzazione dei suoi modelli organizzativi-gestionali pubblici e privati”.
“Proprio per questo il Consiglio dell’Unione europea ha stabilito che nei Programmi di sviluppo rurale 2007-2013 siano inserite azioni per lo sviluppo della banda larga. Il Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte 2007-2013 è stato di conseguenza modificato, e la scorsa Giunta regionale, a marzo, ha approvato lo schema di Accordo di Programma per lo sviluppo della Banda Larga sul territorio piemontese tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Piemonte, finanziato con quasi 15 milioni di euro da governo e Regione Piemonte”.
“Ci sarebbero dunque tutte le condizioni per fare un salto di qualità allo sviluppo della banda larga; ad ora sono coperti totalmente dal collegamento terrestre 930 Comuni su 1206. In molti Comuni, la copertura non è totale: i Comuni con divario digitale ancora significativo sono 276 di cui 170 con la sola copertura satellitare o comunque non via terra”.
“In questa situazione ci aspettavamo che la Giunta Cota mettesse in atto le necessarie azioni, a partire dalla nomina dei suoi rappresentanti nel comitato di governo dell’accordo, per definire la Convenzione operativa necessaria per avviare l’intervento nel suo complesso”.
“Purtroppo la Giunta Cota, ad ora non ha neanche nominato i suoi rappresentanti nel Comitato, un passo necessario per gli altri adempimenti e il via al programma. Dunque, su uno strumento fondamentale anche per l’Unione europea per rilanciare i territori, in particolare quelli montani e rurali, la Giunta regionale dopo cinque mesi di attività non ha ancora battuto un colpo”.
“Un’inerzia che non ha alcuna giustificazione pratica, se non la sottovalutazione di un tema molto importante per il futuro del Piemonte”.