BUON ANNO
Dopo una lunga stagione di grande turbolenza parlamentare si è finalmente arrivati alla verifica della tenuta dell’attuale Governo in sede parlamentare. Martedì 14 dicembre il Governo Berlusconi ha ricevuto la “non sfiducia” alla Camera dei Deputati per soli 3 voti; in Parlamento e fuori, purtroppo, è successo di tutto. Abbiamo assistito sgomenti a ciò che è successo in quella giornata, pagine sicuramente deprecabili e da condannare. Nel Parlamento, comportamenti vergognosi di parlamentari, persone che sarebbero titolari di un alto mandato di rappresentanza dai cittadini e della comunità, fuori una violenza che nessuna motivazione poteva giustificare. Una brutta pagina per il Paese e per le Istituzioni. Nei commenti del giorno dopo tanti avevano previsto tutto e quasi tutti hanno vinto. Sicuramente ha vinto Berlusconi, che molti davano per morto e che ancora una volta, sia pur con strumenti e modalità quanto meno discutibili, è riuscito a rimanere in piedi, e purtroppo sicuramente ha perso il Paese, che non esce da questa situazione di stallo, in un momento nel quale avrebbe bisogno di un Governo autorevole e forte, per essere guidato fuori dalle secche di questa crisi. Per il Partito Democratico questo passaggio ha rappresentato comunque una conferma ed un’indicazione importante. La conferma è che il lavoro puntuale dei mesi passati non è stato inutile, ha messo in evidenza le contraddizioni di questa maggioranza e ha reso evidente a tanti, nel Paese e nella maggioranza stessa, che così non si poteva andare avanti, che troppi erano i danni e i rischi, insiti in quel percorso, per poter continuare. L’indicazione è che diventa sempre più necessario e urgente rendere evidenti i contorni e i contenuti di una proposta alternativa di governo; ce lo chiede il Paese, che è affaticato, ferito e sempre più diviso, e a cui la crisi continua ad infliggere colpi, senza che il Governo, che ne ha la responsabilità, faccia nulla di concreto per affrontarla. Questi giorni intensi ci consegnano la consapevolezza che ci siamo, l’11 a Roma si è visto fisicamente, e che abbiamo le risorse ed i mezzi per rispondere alle domande e alle attese che abbiamo di fronte; è una responsabilità che non possiamo deludere. Un nuovo anno si apre, agli italiani vogliamo dire che un paese diverso è possibile, un paese più giusto, più efficiente, più creativo, più rispettoso, più inclusivo ed aperto. Dopo quindici anni, la nebbia di una stagione berlusconiana volge al declino, se ne sono visti i segni, i bagliori di una stagione diversa, con orizzonti diversi, con percorsi diversi, con strumenti diversi, con valori diversi sono all’orizzonte. Buon Anno.