Brigate Rosse: nessun sconto a chi soffia sulla violenza
La scoperta e l’arresto dei brigatisti di “Seconda posizione” dimostra che dobbiamo porci più seriamente di quanto non stiamo facendo il problema di una concreta riforma della giustizia. Se l’immagine delle nuove Brigate appare vecchia e superata, non può tuttavia non impressionare come riescano a fare tuttora adepti tra i più giovani. È necessario dunque capire se si tratta della punta di un iceberg o, per usare una metafora, di una serie di “soldati giapponesi” dispersi negli isolotti del Pacifico che non sanno che la guerra è finita. E conseguentemente occorre dare segnali inequivocabili a chi pensa di ricorrere a metodi “sbrigativi” per affermare diritti anche sacrosanti. Non è con la violenza che si scuote la società, benché talora drammaticamente sorda e indifferente.