CAMPAGNA PROMOZIONALE SULLA DONAZIONE DEL SANGUE AL SANTA CROCE DI CUNEO.
“Sono state recentemente attivate presso l’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo una campagna promozionale sull’importanza della donazione del sangue e degli avvisi, tramite sms, ai donatori di particolari gruppi sanguigni per garantire, spiegano in azienda, la copertura dei livelli di guardia delle scorte in emoteca”, scrive Taricco nell’interrogazione. “E’ evidente l’importanza etica, sociale e sanitaria della donazione del sangue, e il fatto che la provincia di Cuneo è molto generosa anche in questo ambito e ha sempre garantito l’autosufficienza di sangue. Resta fondamentale continuare l’opera di sensibilizzazione affinché venga mantenuto questo trend decisamente positivo”, aggiunge. “Tuttavia”, chiede Taricco nell’interrogazione, “sull’iniziativa sono necessari alcuni chiarimenti: rientra tra le funzioni di un servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale quella di organizzare una campagna promozionale per invitare alla donazione di sangue, quando, tra l’altro, il Centro Servizi per il Volontariato lo fa già da anni in collaborazione con le Organizzazioni di Volontariato del sangue operanti in provincia di Cuneo (l’ultima campagna – “Ricordati di donare il sangue prima di partire per le vacanze” – è stata avviata il 9 luglio scorso con spot su tutti i media locali e manifesti affissi nelle principali città della provincia)? Con quali risorse è stata finanziata la campagna del Santa Croce? Come è stato possibile attivare gli avvisi tramite sms ai donatori di sangue, dal momento che la chiamata degli stessi risulterebbe spettare per le legge alle associazioni di donatori di sangue? Perché sarebbe stato attivato presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del S. Croce un “Gruppo Volontari dell’Ospedale” dal momento chea chiamata dei donatori spetta solo alle associazioni di donatori di sangue?” “Credo sia necessario far chiarezza”, spiega Taricco, “per evitare sovrapposizioni di ruoli e duplicazioni di iniziative che, se pur meritevoli, forse non si addicono ai tempi critici che il bilancio della sanità piemontese attraversa”.