CASO ALSTOM: MINO TARICCO INTERROGA NUOVAMENTE IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

A due mesi dal deposito in Senato a mia firma di un primo Atto ispettivo, già sul tema, che non ha ancora avuto risposta, nel quale già si poneva la richiesta di un impegno del Ministero sul futuro di Alstom in Italia ed in particolare di una realtà produttiva di alta specializzazione come Savigliano, ho deciso, insieme ad altri miei colleghi di presentare in Senato un’ulteriore interrogazione con l’obiettivo di sollecitare il Ministero ad un impegno puntuale sul futuro del settore della produzione e manutenzione del Trasporto ferroviario nel Paese, soprattutto alla luce della mancata fusione tra Alstom e Siemens Mobility, per dare garanzie ai lavoratori sulle future strategie aziendali e relativamente ai piani industriali per i siti italiani.

Il 6 Febbraio 2019, dopo un lungo negoziato la Commissione europea ha espresso parere negativo sulla maxi-unione tra Alstom e Siemens, fermando un progetto che “avrebbe influenzato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocità” e motivando anche con il fatto che “le parti non avrebbero proposto misure correttive sufficienti per rimediare alle problematiche esistenti – connesse alla unione tra i due colossi aziendali.

Ho voluto sollecitare il Ministero ad una azione puntuale in questo delicato momento a seguito del parere negativo della Commissione europea sulla maxifusione, anche perché giustamente sono grandi le preoccupazioni sia dei lavoratori, sia dell’indotto e delle comunità locali sulle prospettive del settore, ed in particolare per quanto concerne il sito di Savigliano, su cui vi è stato un importante investimento pubblico, considerando il fatto che a scadenza del protocollo d’intesa tra Alstom, la Regione Piemonte e Regione Lombardia per svolgere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei siti di Alstom di Savigliano e Sesto San Giovanni, lo straordinario  know-how sarebbe trasferito ad altro sito straniero.

Risulterebbe inoltre che Trenitalia abbia sollecitato la consegna di alcuni treni regionali - POP – in ritardo di consegna, la cui produzione verrebbe effettuata nel sito polacco di Katowice, ed attraverso la quale la stessa azienda ferroviaria chiederebbe di porne rimedio. Abbiamo chiesto di conoscere le future strategie  anche perché il sito produttivo di Savigliano, sarebbe dotato di tutte le attrezzature necessarie per la realizzazione di tali treni, ed anche per questo i lavoratori chiedono di conoscere un piano industriale di lungo termine, per recuperare la giusta serenità sul futuro di questo importante  sito produttivo.

Il sito di Savigliano, a partire dal 2011, ha infatti rappresentato su scala nazionale un caso di eccellenza, aggiudicandosi commesse importanti ed è considerato un esempio di industria 4.0, un fiore all’occhiello nella produzione del Pendolino

Ho pertanto interrogato nuovamente il Ministro dello sviluppo economico per sollecitare un impegno per  un piano di investimenti di lungo periodo, di fronte anche al fatto che parte del know-how realizzato in Italia - e più precisamente proprio nel Cuneese - a Savigliano - anche grazie al protocollo di intesa, verrà trasferito a Katowice al termine del progetto


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