CASO BRUSCA: UMANAMENTE DIFFICILE DA ACCETTARE, MA E’ GIUSTO COSI’.
Nei giorni scorsi alla notizia della liberazione, per fine pena, di Giovanni Brusca si è scatenato un putiferio di commenti in larga parte di pancia, cavalcando le sensazioni più superficiali della piazza anche da parte di persone che hanno ruoli e responsabilità amministrative e istituzionali.
La liberazione di Brusca, che per me avrebbe dovuto finire i suoi giorni in cella, è una cosa che umanamente ripugna. Però, quella dello Stato contro la mafia è, o almeno dovrebbe essere, una guerra e in guerra è necessario anche accettare delle cose che ripugnano. Bisogna accettare la legge anche quando è duro farlo, come in questo caso".
Credo sia una cosa sensata.
Tra l’altro era stato proprio Giovanni Falcone a volere quella legislazione sui pentiti a partire da quando Buscetta e Contorno con le loro confessioni permisero di conoscere e capire “Cosa Nostra” e come si poteva cercare di poteva colpirla e contrastarla.
Quella fu una svolta nella lotta alle mafie, una svolta che ha portato alla legge sui pentiti e agli incentivi per incentivare quelle scelte che hanno permesso di fare passi importanti nella lotta per la legalità.
Tra l’altro leggi per i pentiti con incentivi di pena, ed in alcuni casi come ad esempio in USA anche con la possibilità di essere protetti e ed anche con possibilità di una nuova vita, esistono di fatto in tutti i Paesi.
Quella legge come sempre e come tutte le leggi si può correggere e migliorare anche per evitare opportunismi, errori e strumentalizzazioni nell’uso dei pentiti, ma è stata e continua ad essere una legge importante.