CESSIONE DELLA LOQUENDO?
Il consigliere regionale PD Mino Taricco ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale sulla possibile cessione della Loquendo, una azienda del gruppo Telecom Italia che opera a Torino con elevate professionalità, che potrebbero essere messe in forse dalla cessione a una multinazionale straniera.
“La Loquendo è un’azienda di proprietà Telecom Italia, con sede principale a Torino, leader nel mercato delle tecnologie di sintesi e riconoscimento vocale e verifica e identificazione del parlatore - spiega Taricco - Costituita all’inizio del 2001 con l’obiettivo di “ingegnerizzare” e commercializzare i risultati di più di 25 anni di ricerca svolta nei laboratori di CSELT e poi di Telecom Italia Lab a Torino, la società, che conta 103 dipendenti di elevata professionalità, opera a livello globale con uffici in Europa ed in Nord America, partner e clienti in tutto il mondo e realizza utili dal 2004”.
“Purtroppo, aggiunge Taricco, parrebbe stia prendendo corpo l’acquisizione della Loquendo da parte di un concorrente straniero, sembra una multinazionale americana. Per questo tra i dipendenti e i sindacati cresce la preoccupazione per la probabile conseguente perdita di gran parte del know-how aziendale e, forse, del posto di lavoro. Per enorme disparità di dimensioni, collocazione sul mercato e dislocazione fisica, il probabile acquirente straniero potrebbe avere, infatti, ben poco o nessun interesse ad offrire un reale piano di investimenti per mantenere la continuità dell’attività e la crescita delle tecnologie di Loquendo a Torino”.
“La Loquendo, per quanto è dato sapere, non è certo un “ramo secco”, né dal punto di vista economico, né da quello tecnologico, né un’azienda assistita e con un fatturato che per oltre il 75% è extra-gruppo rappresenta una risorsa da valorizzare”.
“I lavoratori della Loquendo e le organizzazioni sindacali hanno più volte affermato che l’unica proposta credibile per il futuro dell’azienda non è la cessione, alla quale si oppongono con forza, bensì un nuovo piano industriale, che parrebbe mancare ormai da due anni, una crescita mirata, congruente con esso, sia in investimenti, sia in occupati, nonché un miglioramento dell’organizzazione del lavoro tesa ad ottimizzare le sinergie”.
“Per queste ragioni”, conclude Taricco, “ho chiesto alla Giunta regionale cosa intende fare per contribuire a scongiurare la cessione dell’azienda, con tutti i possibili rischi che ne discendono per i lavoratori, una delle poche realtà italiane, ed in particolare torinesi, di eccellenza nel campo dello sviluppo tecnologico ed applicativo del voice processing”.