COMUNICAZIONI IN VISTA DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 20.2.20
Giovedì 20 Febbraio 2020
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Oggi si sono svolte le Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo straordinario del 20 febbraio 2020.
Nel mio intervento in Aula ho voluto ricordare come l'agricoltura sia stata uno degli assi portanti, sin dall'inizio, dell'Unione europea, ma come in questo momento richieda un'attenzione molto particolare. L'agricoltura con il suo indotto ha dimostrato di essere, soprattutto in questi ultimi anni non facili, un comparto centrale per il Paese sia come motore di sviluppo economico ed occupazionale, sia per la sua funzione di gestore e manutentore del territorio.
Questa consapevolezza è fondamentale alla vigilia del Consiglio europeo che lavorerà alla definizione del Quadro Finanziario Pluriennale della Unione Europea, cioè all’entità del Bilancio e alla sua allocazione, e anche nella programmazione di una straordinaria stagione di investimenti per quella Europa verde, quel Green Deal Europeo annunciato e lanciato dalla Presidente Ursula Von Der Leien.
Una vera e propria sfida di futuro, sia per la posta ambientale in gioco e per il futuro del Paese, sia per le opportunità di crescita e di sviluppo che potrà innescare.
Gli investimenti che daranno sostanza a questa sfida e le attività dell’uomo, nel loro rapporto con ambiente e territori, avranno molto a che fare con la qualità dell’agricoltura, che sarà chiamata ad essere sempre più di qualità, capace di innovare e di cogliere tutte le sfide di futuro che abbiamo sul tappeto.
Se vogliamo raggiungere gli obiettivi del 2030 per quel che riguarda le energie rinnovabili, solo per citare un esempio, probabilmente una fetta importante di quell’obiettivo del 27 per cento, vedrà l’agricoltura quanto mai centrale .
Paradossalmente le proposte attualmente in discussione per il bilancio agricolo, vedono una prospettiva di tagli annunciati di quasi 60 miliardi di euro a livello comunitario e di quasi 3 miliardi per il nostro Paese.
Con tagli di simile entità, sia per l’impatto sugli aiuti diretti (Fondo europeo agricolo di garanzia) sia sugli investimenti e l'innovazione (il Fondo europeo di sviluppo regionale), si verrebbe a creare una ricaduta sul settore pesantissima.
Allo stesso tempo il tema della convergenza esterna, rischia di avere sulla nostra agricoltura effetti devastanti. La nostra agricoltura subisce già oggi una pesante concorrenza da Paesi entrati recentemente nell'Unione europea, che hanno prezzi e costi di produzione molto più bassi, e sono al tempo stesso oggetto di trasferimenti dall'Unione europea, per il loro ritardo di competitività, proporzionalmente di gran lunga maggiori.
In questo quadro, una convergenza esterna (cioè togliere ai paesi con titoli più alti e aumentare quelli con titoli inferiori) senza una condizionalità connessa ai temi del rispetto ambientale, sociale e ai costi produttivi comporterebbe rischi grandissimi per la competitività della nostra agricoltura.
Per questo abbiamo richiamato il Governo al massimo impegno nella prossima riunione e nei prossimi mesi, perché sia centrale l'agricoltura in questo negoziato.