CONSIGLIO APERTO SETTORE SOCIOASSISTENZIALE RICHIESTA PD
Sono state oltre 80, con più di venti interventi in Consiglio regionale, le associazioni e i consorzi socioassistenziali che hanno preso parte al Consiglio regionale aperto richiesto dal Partito Democratico sulle liste di attesa nel settore.
Tutti gli intervenuti hanno denunciato la gravità della situazione,in un settore che era gia in forte apprensione per le norme , delle quali non si conoscono ancora le ricadute pratiche , sullo scioglimento o sulla necessaria ridefinizione identitaria dei Consorzi , alla luce delle ricadute del decreto Calderoni .
La situazione già di forte preoccupazione dopo i tagli di trasferimenti di risorse decisi a livello nazionale è diventata ancora più pesante per i tagli nella sanità e nell’assistenza decisi nel 2010 dalla Giunta Cota.
Secondo il CSA, in Piemonte mancano ottomila posti letto per la cura sociosanitaria degli anziani cronici non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e delle altre persone colpite da demenza senile. Inoltre, sempre secondo il CSA, i congiunti di 11 mila piemontesi malati cronici con limitatissima o nulla autonomia, sono in attesa, spesso da anni, di assistenza domiciliare.
Secondo i pensionati di CGIL-CISL-UIL, solo in Provincia di Torino gli anziani in lista di attesa per un intervento domiciliare o residenziale sono circa 15 mila.
“Quanto sentito dalle associazioni ha confermato che stanno crescendo molto le liste di attesa per i servizi a favore delle persone anziane, con disabilità, con malattie mentali o con problemi di dipendenza in conseguenza delle scelte operate in questi mesi da questa amministrazione – ha affermato Mino Taricco , Consigliere regionale del PD – e la decantata ricerca di efficienza non si fa con tagli di risorse e blocchi di servizi ai settori più fragili e più deboli della società ”.
“I posti nelle strutture ci sono, ma non viene talvolta garantito neanche il turn over e poi va rafforzato il percorso che si era avviato nel campo della assistenza domiciliare . La Giunta deve muoversi. Non si possono costringere le famiglie a pagare fino a 3 mila euro al mese per anni per una casa di riposo. Non si può continuare a intasare gli ospedali e le case di cura, invece di utilizzare le residenze assistenziali per anziani, che costano molto meno”.
Le scelte che si stanno facendo di ridurre gli interventi nel sociale e nella prevenzione non ridurranno la spesa , ma la sposteranno soltanto in molti casi alla fine aumentandola , creando però al contempo enorme disagio e sofferenza – ha concluso il Consigliere Taricco .
Si allega BOZZA DI BELIBERA DI RIASSETTO DEI CONSORZI SOCIOASSISTENZIALI per opportuva visione e consultazione che è circolata informalmente nei giorni scorsi . . .. . .. . .. . ...
Si allega ancora un documento si tagli nazionali al settore . . .. . .