CONTRO L'APOLOGIA DEL FASCISMO: APPROVATA LA PROPOSTA DI LEGGE

Approvata alla Camera la proposta di legge che punisce la propaganda del regime fascista e nazifascista e viene così aggiunto ai delitti contro la personalità interna dello Stato.
 
Viene punito chi propaganda immagini o contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco e delle relative ideologie, anche attraverso produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli ad essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità. Si prevede per questo la reclusione da sei mesi a due anni.

Delitto perseguibile d'ufficio sarà la propaganda attiva e quella che si manifesta anche nei vari passaggi della filiera produttiva di immagini, oggettistica, gadgets di ogni tipo che siano chiaramente riferiti all'ideologia fascista o nazifascista o ai relativi partiti. Allo stesso modo saranno punibili comportamenti quali il saluto romano (o nazifascista) fatto in pubblico e l'ostentazione pubblica di simboli che si riferiscono a tali partiti o ideologie. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici.
Si ritiene essenziale, per la realizzazione della fattispecie l'inequivocabilità («chiaramente riferiti») del nesso tra i beni e i partiti o le ideologie fascisti o nazionalsocialisti. 
 
Nel tempo si è dovuta riconoscere l’insufficienza degli strumenti predisposti dal legislatore per la repressione di tali comportamenti individuali di propaganda. In  molti Paesi d'Europa, come nel nostro, sono sempre più frequenti gli episodi e le manifestazioni che richiamano apertamente concezioni apologetiche del fascismo e del nazifascismo. Spesso a queste manifestazioni ed episodi apologetici si accompagnano gesti, condotte e comportamenti violenti, intolleranti, razzisti, tipici di una cultura che si ispira a periodi storici che hanno procurato in Europa e in Italia dittature e guerre, leggi razziali e discriminazioni, violenze e persecuzioni. 

Il rifiuto del fascismo e del nazifascismo sono un nostro patrimonio consolidato ed è per questo che non possono essere consentiti o tollerati comportamenti che intacchino questo patrimonio comune di civiltà democratica, convivenza, libertà, tutti valori alla base della nostra Carta Costituzionale.

In allegato una scheda per approfondire


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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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