CONVERSIONE DECRETO SCUOLA
Giovedì 19 Dicembre 2019
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Provvedimenti
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Scuola
Approvata la legge di conversione del DL scuola e l’immissione in ruolo di 48 mila docenti, un passo importante nella lotta alla precarietà che indica una traiettoria di marcia.
Questa giornata importante si porta dietro un rammarico perché purtroppo, l’anno scolastico in corso è cominciato all’insegna della mancata continuità didattica, e uno sconcerto per la faccia tosta di chi in campagna elettorale aveva promesso tutto a tutti (la Lega) e poi quando ha governato non ha fatto nulla, e poi adesso che è all'opposizione torna a pontificare sperando in un crollo di memoria di insegnanti e famiglie.
Un provvedimento atteso, perché la scuola e l'istruzione dei nostri figli, dei nostri ragazzi e dei nostri giovani sono temi che riguardano tutti indistintamente, perché da lì passa il presente e il futuro del nostro Paese.
Il provvedimento consta di misure che semplificano le procedure di reclutamento con due concorsi distinti ma contestuali (il primo con procedura straordinaria, il secondo con procedura ordinaria), che porteranno complessivamente 48.000 nuove assunzioni per dare continuità didattica agli studenti e stabilità a docenti che saranno assunti dal 1° settembre 2020.
Il provvedimento è stato migliorato in corso d'opera, ampliando la platea dei docenti che potranno partecipare al concorso straordinario a quelli che insegnano nelle scuole paritarie e nei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP), a quelli di ruolo in altro grado o in altra classe di concorso, estendendo al corrente anno scolastico il requisito di partecipazione.
Il concorso ordinario consentirà ad oltre 24.000 giovani che vogliono dedicarsi all'insegnamento di misurarsi con la sfida concorsuale.
Molti gli altri contenuti di questo provvedimento dalla possibilità di assumere docenti per coprire i posti che ogni anno restano vuoti e che di solito vanno a supplenza, o prevedendo misure anche per il trasporto scolastico in sostegno alle famiglie meno abbienti o un incentivo didattico-pedagogico alle pari opportunità, poiché, a parità di competenze, si rileva una maggiore difficoltà a immaginare il proprio futuro se i ragazzi vengono da condizioni svantaggiate dal punto di vista sociale. Soprattutto però sono stati incentivati interventi per combattere gli stereotipi di genere che resistono, indebolendo nelle ragazze l'identità, la volontà di progettare il proprio investimento negli studi e nelle aspettative di carriera.
E poi un'importante novità che riguarda i dottori di ricerca e il punteggio che verrà loro assegnato nei prossimi concorsi ordinari.
Per approfondimenti il dossier del Servizio Studi Senato